Cronaca locale

La pista ciclabile è da rifare. E spuntano altre strisce blu

In via Sardegna disegnati per errore i posti auto. "No alla sosta a pagamento in zona Rembrandt"

La pista ciclabile è da rifare. E spuntano altre strisce blu

Quanta fretta. Delle volte in cui è stata corretta la ciclabile «light» disegnata tra piazza San Babila e corso Buenos Aires si è perso il conto. Dopo polemiche per le fermate bus cancellate dal giorno alla mattina o (più grave) dopo i primi incidenti il Comune ha dovuto correre ai ripari. E parte male anche il secondo itinerario annunciato in pompa magna durante il lockdown, quando sembrava - almeno dal punto di vista della giunta - che le biciclette sarebbero diventate il primo mezzo di spostamento in città. Quindi, si sta affrettando a disegnare una nuova pista lungo l'asse Caterina da Forlì e via Sardegna verso piazza Piemonte e la pista più strutturata di Buonarroti. Peccato che, come riferisce il presidente del Municipio 7 Marco Bestetti, anche questa volta «nella foga ideologica di realizzare ovunque inutili piste per bici e monopattini la giunta ha commesso errori, e i milanesi si stancheranno di pagare per lavori inutili causati solo dalla fretta». Una settimana fa «è stata riasfaltata via Sardegna e terminato l'intervento sono stati ridisegnati i precedenti posti auto. Peccato che non servisse, a breve aprirà il cantiere della nuova pista ciclabile». Confusione al potere.

In via Rembrandt sono spuntate invece le strisce blu ed è scattata subito la protesta dei commercianti, specialmente di quelli non residenti. «Così ci toccherà pagare per aprire i nostri negozi, non ci voleva proprio» commenta una titolare della zona che già fa i conti con la crisi post Covid. «Arriva un'altra mazzata per i commercianti - contesta il consigliere di Forza Italia Alessandro De Chirico -. Oltre ai pochi clienti e all'impossibilità di richiedere maggiori spazi esterni per i costi troppo elevati, ecco le strisce blu anche in periferia. In via Rembrandt fino a stamattina (ieri, ndr.) il parcheggio era libero, ora lo sarà solo per i residenti. Chi viene da altre zone deve pagare la sosta, anche i tanti commercianti che attraversano la città per guadagnarsi la pagnotta». De Chirico domanda se «sia questa l'attenzione del sindaco per le periferie? È così che Sala pensa di far ripartire Milano? Preparerò una mozione affinché ai titolari di attività venga riconosciuto il pass dell'ambito in cui hanno il negozio, cambiando quindi la normativa che prevede il riconoscimento solo a quelle attività che iniziano prima dell'apertura dei mezzi pubblici, ad esempio le edicole, o che finiscono dopo come i locali notturni».

Restando in tema di mobilità, il Comune ha pubblicato ieri il bando per accedere ai contributi (per un milione di euro) destinati ai privati che vogliono sostituire o acquistare nuovi veicoli a basso impatto ambientale. Gli incentivi (cumulabili con agevolazioni statali) sono destinati a residenti, maggiorenni e, per la prima volta, senza limitazioni Isee. Nuova anche la possibilità di ottenere un contributo fino a 1.800 euro per l'acquisto di scooter elettrico e 1.500 euro per bici o cargo bike a pedalata assistita o a trazione elettrica, senza obbligo di rottamazione. Gli aiuti arrivano fino a 9.

600 euro per un'auto elettrica e 6mila per un'ibrida elettrica.

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