La pittura musicale di Bruno Fael

Bruno Fael, «il pittore della gioia e della musica» come lo definì il critico d'arte Pierre Restany, rende omaggio alla sua città d'adozione, Milano e a Expo 2015 con una mostra personale allestita per tutta la durata dell'Esposizione Universale, presso la sede, in Piazza Duomo 21, del World Expo Commissioners Club (W.E.C.C): il club dei commissari e dei rappresentanti dei Paesi che partecipano alla manifestazione, fondato e presieduto da Alessandro Rosso per favorire le relazioni tra istituzioni e imprenditori provenienti da ogni parte del mondo. «Energia dell'anima per il pianeta» è il titolo dell'esposizione, che il «maestro di Sacile» (Pn), classe 1935 e con oltre quarant'anni di carriera milanese, dedica a Expo 2015, declinando il tema della nutrizione e della fratellanza globali attraverso 148 opere che simboleggiano, con l'immagine della bandiera, altrettante nazioni o realtà geografiche. «Il coraggio, la determinazione di un popolo e della sua nazione sono così raffigurati da segni e colori che ne indicano valori, ricchezze, ma anche incertezze, paure e ansie della società e della cultura che li caratterizzano» spiega l'artista che con questo progetto di «bandiere del mondo», intende considerare Milano come la città da cui partire per l'esplorazione del globo: il luogo «vessillo» dell'uomo moderno che è artefice di un futuro migliore e portatore di un nuovo Umanesimo. Tutti i quadri, volutamente realizzati nelle stesse dimensioni di cm 60X60, in tecnica mista, formano un ideale «Cerchio di Apollonio», assurgendo così a testimonianza del dialogo e del confronto per le soluzioni possibili alle diverse contraddizioni.

Nel lavoro di Fael- considerato dalla critica uno dei massimi esponenti contemporanei del Surrealismo simbolico- ancora una volta riecheggia il tema del ritmo musicale, che richiama la sua emblematica rassegna del 2011 «La Musica prende forma»: la carta geografica diventa così uno spartito «che traccia il tempo su una tela su cui si disegnano nuovi confini e si aprono altrettanti scenari di riflessione».

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