Pochi assaggi e menu salati: torna di moda la «schiscetta»

Dai ristoranti ai self service i prezzi sono una stangata Anche più di 100 euro per ingresso, pranzo e gadget

Tutti curiosi di spizzicare le specialità mondiali servite nel piatto della grande Esposizione. Chi però si aspettava un Expo fatto di degustazioni e assaggini gratuiti resta deluso. Non c'è nulla di tutto ciò, anzi. I prezzi non sono esattamente popolari e un pranzo completo per due persone arriva a costare anche 150 euro. Ma siamo all'Esposizione universale, tutto è lecito per un giorno.

Per dare la misura del listino prezzi, basta pensare che una bottiglietta d'acqua costa 2 euro quasi ovunque. Solo alcuni paesi tipo l'Indonesia la offrono gratis nei menù degustazione. Una lattina di Coca Cola arriva fino a 5 euro. Popolari i prezzi di Cina e Marocco, con pollo tajine a 10 euro, abbordabili i menù brasiliani e senza sorprese alla cassa le degustazioni giapponesi.

Il conto più salato arriva fra gli stand italiani, in particolar modo nei ristoranti regionali di Eataly. Un esempio: un pasto completo al ristorante sardo costa attorno ai 45 euro a persona, con fregola di ragù di agnello a 10,80 euro e semifreddo al mirto a 16,50 euro.

Un risotto alla lombarda costa 13 euro, così come un piatto di ravioli burro e salvia o un assaggio di trofie al pesto al ristorante ligure.

«Volendo si può mangiare, e anche bene, con meno di 10 euro - ribatte il fondatore di Eataly Oscar Farinetti - E poi non siamo qui per abbuffarci troppo ma per degustare. I ristoranti regionali stanno avendo molto successo, nei primi due giorni abbiamo già servito 35mila pasti». Fatto sta che non mancano i turisti che si portano la colazione al sacco e il panino fatto a casa.

Ovviamente i prezzi salgono quando il menù e' stellato. Identità Golose propone una cena firmata dallo chef Massimo Bottura a 75 euro a testa ma offre tre piatti salati, un dolce e più di un vino. Alla fin fine conviene rispetto a un ristorante più ordinario che non abbassa i prezzi e serve le specialità regionali su piattini usa e getta e vassoi stile self service.

C'è chi ha speso 45 euro per tre assaggini di carne ai ferri, chi ha lasciato altrettanto al padiglione spagnolo per un aperitivo a base di tapas. Qualcuno si lamenta del salasso culinario. «Agli occhi del mondo non facciamo una bella figura. Proponiamo i piatti poveri della nostra cucina e li facciamo pagare come caviale» commenta una signora che ha deciso di risolvere il pranzo con un più economico street food. Ovviamente per chi vuole risparmiare ci sono stand e baracchini di ogni tipo, con panini a 6 euro e baguette mordi e fuggi a 4,50 euro. Piacciono ma non vanno per la maggiore i ristoranti etnici, nonostante i prezzi abbordabilissimi.

A conti fatti, una giornata a Expo costa attorno ai 100 euro a persona, tra ingresso, mezzi pubblici, pasto e qualche souvenir (i pennarelli, i giochini per i bimbi e i pupazzi costano in media 10 euro).

Se non ci si vuole sbilanciare sui numeri dell'afflusso di gente, ci si sbilancia su quelli

che riguardano il cibo: ci sono 140 punti ristoro, in cui si può mangiare a flusso continuo fino alle 23. In tutto saranno distribuiti 26 milioni di pasti, di cui 13 milioni finiranno sulle tavole nei 55 giorni di picco.

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