Guerra in Ucraina

Polemica tra Gori e la Lega sull'aiuto russo in pandemia

Il sindaco: "A Bergamo aiuto, propaganda o le spie?". Milanesi in corteo e l'impegno dei volontari al confine

Polemica tra Gori e la Lega sull'aiuto russo in pandemia

Il sindaco di Bergamo getta il sasso su Twitter. «Col senno di poi - ha scritto due sere fa sibillino - è inevitabile tornare alla missione russa in Italia della primavera 2020. Sono testimone dell'aiuto prestato a Bergamo dai medici del contingente, ma va ricordato che a Pratica di Mare arrivarono più generali che medici. Fu aiuto, propaganda o intelligence?». Il sindaco Pd si riferisce alla missione «Dalla Russia con amore» lanciata da Mosca il 22 marzo 2020, mentre l'Italia, e in particolare la provincia di Bergamo, erano travolte dall'emergenza Covid. Sbarcò a Pratica di Mare un contingente composto da 104 militari, medici, infermieri e due illustri epidemiologi russi, lavorarono all'ospedale da campo allestito in Fiera a Bergamo e girarono tra le case di riposo del territorio per sanificarle. Ma dopo che la Russia ha attaccato e continua a bombardare da giorni l'Ucraina Gori getta un dubbio su quella missione solidale. Il suo tweet incassa oltre un migliaio di commenti, discordanti. E ribatte duramente il deputato leghista Daniele Belotti: «Capisco le tensioni per la guerra e l'astio verso Putin - scrive su Facebook -, ma come si fa a rinnegare un'operazione pacifica che era stata apprezzata ed elogiata da tutti come la sanificazione delle case di riposo della bergamasca da parte dei militari russi, nel momento più drammatico della pandemia? Certo, potrà essere stata propaganda, ma pensare che fossero venuti a Bergamo per cercare segreti al Don Orione o al Gleno, ci vuole proprio una bella fantasia. Mi preoccupa di più il fatto che a sparare certe sciocchezze sia un sindaco che ambisce a fare il ministro».

Milano continua a stringersi al popolo ucraino, in città e in trasferta al confine. A Casa Jannacci i profughi accolti in mini stanze allestite nei giorni scorsi con l'aiuto dei senzatetto ospiti della struttura sono saliti a 29. E ieri è tornato in piazza il popolo della pace, con un corteo partito intorno alle 15 da corso Venezia e diretto in piazza Duomo coi cartelli anti Putin. Il prefetto Renato Saccone in mattinata ha consegnato le 54 Medaglie d'Onore concesse con decreto del Presidente della Repubblica ai cittadini italiani, deportati ed internati nei lager nazisti e ai familiari dei deceduti, e ha voluto ricordare che «Primo Levi scrisse meditate che questo è stato, dobbiamo riflettere su un monito che oggi assume un rilievo particolare».

I volontari di Progetto Arca che hanno allestito un campo a Syros in Romania, a 10 chilometri dal confine ucraino, raccontano che anche ieri sono arrivate «nuove ondate di profughi, soprattutto donne e bambini, che hanno passato le ultime notti a dormire nei bunker sottoterra. "I miei parenti mi stanno aspettando a Benevento" ci ha detto una giovane mamma con due bimbi piccoli che ha atteso 6 ore per superare la frontiera. Li accompagniamo al campo dove possono finalmente riposare al caldo e al sicuro.

Domani un pullman li porterà via dalla paura e dall'orrore di una guerra insensata».

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