LA POLEMICAMa la Kustermann non ci sta: «La salute non è una merce»

«Sulla sanità non sono d'accordo con Ambrosoli. La salute non è una merce, non si può fare business. E allora non si può parlare solo di efficienza ma l'efficienza deve andare di pari passo con l'efficacia». Alessandra Kustermann, primario di ginecologia alla Mangiagalli, è combattiva. Ambrosoli parla di efficienza, dice di non essere «un paladino della sanità privata» e che «quando i soldi vanno ai privati bisogna controllare se a quella spesa corrisponde un'efficienza o meno» e poi che «possiamo avere come riferimento sistemi di sanità più avanzati dei nostri». E anche qui Kustermann dissente: «In Italia abbiamo la migliore sanità dopo la Francia».


Sulla sanità privata la ginecologa candidata alle primarie va giù con molta maggiore decisione: «Gli Irccs (gli istituti sanitari che fanno anche ricerca, ndr) devono effettivamente svolgere attività di ricerca di alto libvello, altrimenti tornano a esere semplici ospedali, senza godere di immotivati finanziamenti aggiuntivi. Oltre il 70 per cento degli Irrccs lombardi sono privati e tre hanno un impact factor (ovvero un indice di valutazione di rigore scientifico) estremamente basso».

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