Policlinico, i benefattori si (ri)mettono in mostra

Inaugurata la quadreria "I tesori della Ca' Granda". Capolavori firmati Segantini, Carrà e Mosè Bianchi

Policlinico, i benefattori si (ri)mettono in mostra

Un tesoro nascosto che torna a vedere al luce. E viene messo a disposizione dei milanesi. In occasione della Festa del Perdono, la Fondazione Policlinico apre «i tesori della Cà Granda», la pinacoteca e la raccolta di strumenti medici, che restituirà alla città la storia di una istituzione e di tutti i benefattori che l'hanno resa grande. I benefattori per 6 secoli con la loro generosità hanno permesso all'ospedale Maggiore di andare avanti. In via Sforza 28, dunque, sede dell'archivio storico del Policlinico, altro gioiello poco conosciuto, si snodano attraverso le cinque sale, in cui sono esposti 23 ritratti firmati da Segantini, Hayez, Molteni, Mosé Bianchi, Carrà, il Pitocchetto, Abbiati, Longoni, Sironi. Tra i grandi capolavori spicca anche l'unico ritratto eseguito su commissione da Giovanni Segantini e i primi due dipinti di benefattori, appena realizzati dai giovani artisti dell'Accademia di Brera. La Festa del Perdono, istituita nel 1459 da papa Pio II, si celebrava ogni anno dispari a Milano per concedere l'indulgenza plenaria e per ringraziare tutti i benefattori che effettuavano una donazione alla Ca' Granda, oggi Fondazione Cà Granda Policlinico. La Festa ha sempre suscitato un forte coinvolgimento popolare. «Quest'anno la Festa cade proprio il 25 marzo, giorno dell'Annunciazione, che da secoli celebra la fondazione del nostro Ospedale» spiega il presidente Marco Giachetti, che ha avuto l'idea di ripristinare una festa tipicamente milanese, ma dimenticata. «Quello dei Tesori della Cà Granda è il giusto modo per rendere onore a questa tradizione. È un percorso che ho fortemente voluto - spiega - per riavvicinare i cittadini alla nostra storia e alle nostre radici. L'obiettivo è sempre stato quello di far reinnamorare i lombardi e i milanesi della nostra istituzione, resa grande anche grazie alla loro generosità nei secoli. Ora, con questa esposizione permanente l'obiettivo è senz'altro raggiunto. Grazie a questa filantropia e a quello che i benefattori ci hanno donato riusciremo a realizzare anche il Nuovo Policlinico, primo esempio di struttura pubblica quasi interamente autofinanziata».

«L'apertura di questo percorso museale - commenta Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico - è un'occasione unica per celebrare la storica alleanza tra la generosità di coloro che donano e l'attenzione per i più fragili che caratterizza il nostro Ospedale sin dalla sua fondazione. È anche un modo per confermare il ruolo internazionale che il Policlinico ha nel campo della medicina e della ricerca: esposte raccolte di strumenti medici e scientifici dall'800 ad oggi, con cui i nostri esperti hanno fatto scuola nel mondo. Strumenti che hanno salvato vite, persone, famiglie: anche questo è un modo per dire grazie a tutti coloro che ci sostengono». Il pezzo forte dell'esposizione è il «Ritratto di Carlo Rotta» eseguito da Giovanni Segantini, unico esempio al mondo di ritratto su commissione realizzato dal celebre pittore e raramente esposto al pubblico.

In anteprima i primi due ritratti dei Benefattori appena eseguiti da Barnaba Canali e da Romeo De Giorgi, scelti tra i migliori giovani artisti dell'Accademia di Belle Arti di Brera.

Da oggi aperto al pubblico (dal lunedì al sabato dalle 10 alle 18), grazie ai volontari del Touring Club Italiano. Le visite sono gratuite.

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