Due milioni e mezzo di telefonate all'anno, poco meno di 7mila al giorno, tra chi segnala omicidi, incidenti, incendi, ma anche semplicemente vuole sapere come rinnovare il passaporto. A tutti l'operatore del «Numero unico emergenza» cerca di dare una risposta. E nel 60 per cento dei casi riesce a sbrigare la pratica e liquidare l'interlocutore. Mentre tutto il resto viene alle diverse operative di carabinieri, polizia, ambulanza, pompieri. Che si sono risparmiate qualcosa come un milione e 600mila chiamate.
Un numero unico di soccorso valido in tutta Europa, appunto il 112, fu pensato in sede comunitaria ancora nel 1976 ed è stato ben presto attivato nei diversi Paesi. Con l'Italia buona ultima. Nel giugno 2010 venne avviato in via sperimentale a Varese, Monza, Bergamo, Como e Lecco, e solo il 3 dicembre del 2013 divenne attivo anche nel milanese.
Fino ad allora le diverse centrali operative prendevano tutte le telefonate, compresi falsi allarmi, chiamate di psicopatici, persone che chiedevano informazioni sul passaporto, indirizzo e telefono vari uffici pubblici. Intanto le altre telefonate, magari quelle davvero importanti, rimanevano in coda.
Adesso invece a chi compone i vecchi numeri, 112, 113, 115, 118, risponde direttamente il «Nue» che dopo un anno traccia un primo bilancio. Al 112, gestito dall'Azienda Regionale Emergenza Urgenza, nel corso del 2014 sono arrivate 2.401.751 chiamate. In 400mila agganciano alla risposta mentre i restanti 1.984.362 devono essere «sbrigati» dall'operatore. E come detto nel 60 per cento dei casi si tratta di falsi allarmi, gatti sui tetti, chiamate per informazioni, oppure da chi si sente solo o peggio segnala dischi volanti e alieni in arrivo su Milano. Oltre 1.200.000 telefonate vengono così bloccate mentre le rimanenti vengono dirottate alle diverse centrali operative.
In questo modo al soccorso sanitario arrivano 311.0 telefonate su 512.000, 61 per cento, ai vigili del fuoco 40mila su 97mila, 41 per cento, alla polizia 182mila su 294mila, 72 per cento. Il calo più vistoso si registra per i carabinieri 259mila chiamate su ben 1.080.000, vale il 24 per cento. Spiegabile con il fatto che in provincia il cittadino è abituato ad avere a che fare solo con l'Arma. Ma soprattutto con il fatto che il 112 era anche il vecchio numero dei carabinieri.
Da luglio infine una novità, una «app» scaricabile sul cellulare che consente di essere localizzati in caso di emergenza. Spesso infatti persone in difficoltà non riuscivano a dire dove si trovassero oppure non potevano proprio parlare perché sotto minaccia.
Con questa applicazione, scaricata finora da 40mila milanesi, invece appena composto il 112 all'operatore compare via e civico di chi si trova in difficoltà. Un'indicazione che può fare la differenza tra la vita e la morte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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