Polizia, militari e forze speciali Ecco i numeri della sicurezza

Schieramento imponente per garantire la città Ma se ne andranno 350 uomini della Voloire

Michelangelo Bonessa

La soglia di allarme è alta. Il livello massimo, precisano dalla Prefettura, prima di quello che indica un attacco terroristico in corso o imminente. Ma la situazione è più tranquilla del previsto secondo le fonti ufficiali: Milano per la propria sicurezza può contare su alcune migliaia di uomini e, pur avendo un apparato di sicurezza lievemente sotto organico, resta una delle città meglio sorvegliate d'Italia. Inoltre rischi concreti all'orizzonte non se ne vedono, ma l'attenzione e il dispiegamento di mezzi resta imponente con i luoghi sensibili come Duomo, Stazione Centrale e Scala sorvegliati speciali.

Il prefetto Alessandro Marangoni ha ricordato due giorni fa che, dopo la strage al «Bataclan» di Parigi del 13 novembre 2015, «siamo al livello 2 di attenzione: vuol dire quello massimo di attenzione prima dell'ultimo, che è quello che scatta in caso di attentato in atto o imminente». «Questa attenzione ulteriore sarà mantenuta in maniera strutturale anche nelle prossime settimane» ha proseguito Marangoni, sottolineando che «in questo momento, sul territorio milanese, non abbiamo indicatori di fatti che ci possono portare a proporre di innalzare ulteriormente l'attenzione».

«La verità è che non ci sono stati grandi cambiamenti - spiega al Giornale un ufficiale dei carabinieri - perché, per quanto ad alcuni suoni strano dirlo, abbiamo degli ottimi servizi segreti che hanno svolto molto bene il loro compito a tutti i livelli». L'attenzione comunque resta massima. In totale le forze dell'ordine possono contare su circa 8mila uomini, tra questi sono calcolati tutti. Compresa la polizia ferroviaria. E anche le squadre speciali di polizia e carabinieri.

A questi si vanno ad affiancare circa una migliaio di militari in campo con vari compiti, tra cui però non ci sono le Voloire. Lo storico reggimento milanese sta venendo trasferito un pezzo alla volta a Vercelli, privando così la città di 350 militari con un'approfondita conoscenza del territorio. Meglio mandarli a far la guardia alle zanzare, eppure le risaie e relativi insetti non sembrano propriamente un obbiettivo sensibile.

Delle migliaia di persone sul campo, circa 600 stanno per ricevere una promozione: sono gli agenti che diventeranno soprintendenti o comunque con compiti di polizia giudiziaria. Questo dovrebbe rendere il sistema ancora più efficiente, anche se i sindacati di polizia hanno delle critiche da muovere: «Dopo Expo per le strutture non c'è nemmeno un chiodo in più - spiega Nicola Montinaro, dirigente del sindacato Uil Polizia - sia per le caserme che per la manutenzione delle volanti, per non parlare dell'occasione sprecata di Expo: potevamo riorganizzare i 17 commissariati di Milano in uno per zona riducendoli a nove, liberando così energie sul territorio e ricalibrando le risorse che sono state spese a casaccio».

Nel

complesso quindi la situazione è tesa, ma tra reparti speciali e ordinari lo schieramento è imponente e sembra poter garantire la sicurezza dei milanesi. Anche se, come ha ricordato Marangoni «il rischio zero non esiste».

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