Le Poste entrano in cucina: sponsor per i fornelli a nolo

Due trentenni ottengono fondi per la ditta che affitta apparecchi

Michelangelo BonessaIn Italia gli hanno chiesto se non fosse meglio aprire una pizzeria, il console francese invece gli ha inviato una lettera per chiedere se non fossero interessati a stabilirsi anche nel suo Paese. Una situazione paradossale per Valeria Baggia, 31 anni, e Claudio Garosci, 33. La mancanza di reattività del sistema non li ha fermati perché per aprire una startup «bisogna essere maratoneti» spiega Garosci. Lui e la sua socia hanno tirato dritto e hanno anche ottenuto un finanziamento da Poste italiane. Sono 8mila euro che hanno permesso di ampliare l'attività: «Presso» offre l'affitto a ore di cucine di pregio, ha aperto tre anni fa in via Paolo Sarpi e ora sta varando una seconda sede in via Marco Polo.Si tratta solo della metà dei denari messi in questo ampliamento: l'accordo con la società, e con la piattaforma di crowdfunding Eppela, premia chi ha raccolto su internet la metà dei soldi di cui ha bisogno versandogli l'altra metà. E i due sono gli unici di Milano ad aver vinto la sfida: «Nel 2015 in Italia Postepay Crowfunding ha finanziato 22 progetti precisano da Poste -. Nel 2016 ne sono stati finanziati 5 di cui uno a Milano destinato all'implementazione del sito di prenotazione di Presso Kook Sharing Experience, società fondata da Valeria Baggia e Claudio Garosci». Il modo d'approccio a questa opportunità è fondamentale per i due ragazzi: «Il finanziamento per noi serviva per implementare la struttura per prenotazioni e pagamenti online spiega Garosci e arrivare dove, da soli, non avremmo potuto; non avevamo una delle tante idee geniali alla base del mito delle startup che ha fatto tante vittime in questa generazione».Due esempi di startuppers di successo, troppi gli illusi che bastasse una buona idea e qualcuno per finanziarla. Per arrivare al successo occorre tanto lavoro e «un modello replicabile specifica Garosci sembra strano, ma una delle difficoltà maggiori è stata trovare regole applicabili sia qui sia a Singapore, per questo business». Loro ci sono riusciti, convincendo le Poste e chi ha contribuito su internet a raggiungere gli 8mila euro di base. Ora la gran parte dei loro clienti è donna con un'età compresa tra i 35 e i 55 anni: non pare un caso perché le cucine che mettono a disposizione sono di alta gamma e la pulizia è compresa nel prezzo.

Così con tariffe che partono da 18 euro all'ora a testa, il costo varia molto a seconda dei servizi richiesti, i due ragazzi gestiscono una cinquantina di eventi al mese con una media di 4 ore e venti a cliente. E pensare «che è nato tutto di fronte a un piatto di trofie al gorgonzola conclude Garosci mentre un genovese da qualche parte sveniva per l'offesa abbiamo avuto l'idea».

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