«Ripartire si può» è lo slogan del Fondo Famiglia Lavoro della Diocesi, che raccoglie denaro e cerca di usarlo soprattutto per riqualificare chi è rimasto senza occupazione. Aiuti nel collocamento e corsi di formazione. La gran parte delle attività è legata a ristorazione e alberghi, anche in vista dell'Expo. Ma non mancano mestieri rari, eppure molto ricercati, come lo spazzacamino. Un tempo legato alla fuliggine sul viso dei bambini malnutriti, o a immagini idealizzate alla Mary Poppins, oggi è un'attività sempre più richiesta: dal 2011, il numero di spazzacamini in Italia è aumentato del 18%. Non si tratta più solo di calarsi dal tetto ma di usare videocamere e verificare lo stato di pulizia e di sicurezza di caminetti e canne fumarie. Lavoro di responsabilità che richiede competenze tecniche. È il motivo per cui il Fondo ha proposto anche un corso per spazzacamino.
I poveri che chiedono assistenza alimentare alla Caritas e alle mense in Lombardia sono aumentati del 26% dal 2010 ad oggi, secondo dati della Coldiretti. «Un terzo dei nuovi poveri si rimette in gioco» spiegano dalla Diocesi, grazie all'osservatorio privilegiato del Fondo Famiglia Lavoro. A 58 anni Danilo, ex magazziniere, grazie al sostegno, si reinventa come agricoltore. La quarantenne Immacolata, cassiera, frequenterà un corso di informatica. Sono esempi di chi è riuscito ad alzare la testa dopo aver perso il lavoro in anni difficili.
Rispetto al passato, l'identikit di chi si rivolge al Fondo è cambiato: il 40 per cento degli assistiti è italiano. In media sono uomini, poco più che quarantenni, con due figli da mantenere. Il 45% ha la licenza media, il 25,7% il diploma, il 6,8% può contare sulla sola licenza elementare. Ma c'è anche un 5,9% che bussa alle porte del Fondo nonostante sia riuscito a laurearsi. Segno che la disoccupazione colpisce tutti i livelli di scolarità, ma atterra soprattutto chi non può contare su un'istruzione adeguata. Puntare sulla formazione collegata alle richieste del mondo del lavoro si rivela così la miglior carta da giocare.
Nel 2013 il Fondo ha raccolto 4,3 milioni e aiutato 1200 famiglie. Oltre a finanziare la i corsi di formazione professionale (33% dei casi), gli aiuti sono stati elargiti anche con erogazioni a fondo perduto per pagare bollette, rate del muto, affitti (29% dei casi) o per aiutare la persona a cercare un lavoro (33%).
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