«Il Prefetto ha sospeso gli sgomberi»

Indicazioni per evitare nuove tensioni a Lorenteggio, Giambellino, Corvetto, Ticinese e San Siro

«Il Prefetto ha sospeso gli sgomberi»

Una moratoria sugli sfratti è in arrivo dopo l'autunno caldo che ha messo a durissima prova la sicurezza in molti quartieri della città. Da qui il proposito di sospendere ed evitare di intervenire con gli sgomberi già programmati. Il timore di nuovi scontri e incidenti fra gli occupanti e le forze dell'ordine, come già accaduto in molte zone della parte sud di Milano, avrebbe spinto il prefetto a persuadere Aler - l'azienda regionale che gestisce una parte consistente del patrimonio pubblico di case popolari - a desistere dal mettere sulla strada altri nuclei familiari.

Silvano Maggioni, dirigente del comparto socialità di Aler, ha confermato l'indirizzo del prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca che vorrebbe evitare altri scontri di strada nelle zone più «calde» dove nelle ultime settimane dell'anno appena terminato ci sono state le tensioni più vibranti, cioè Lorenteggio, Corvetto, Giambellino, Ticinese e San Siro. La decisione non ha mancato di creare disorientamento e contrasti non appena è trapelato l'input della Prefettura.

«Ci è stato chiesto di soprassedere dall'effettuare sgomberi in alcune zone dove si erano verificati incidenti», ha spiegato infatti il dirigente dell'azienda di viale Romagna, convocato ieri dalla commissione consiliare Casa del Comune di Milano. Una direttiva «temporanea», ha specificato lui stesso, che riguarderebbe solo gli interventi programmati (e non quelli in flagranza) e che sarebbe stata presa subito dopo gli incidenti di metà novembre al quartiere Corvetto, seguiti allo sgombero di due centri sociali anarchici.

Immediate le reazioni politiche a questa sorta di diktat di via Fatebenefratelli. Il capogruppo comunale di Fratelli d'Italia e vicepresidente del consiglio comunale, Riccardo De Corato è intervenuto immediatamente mettendo il dito nella piaga: «Ci sono vere e proprie zone franche in città e sono quelle dove stanno i centri sociali e dove gli antagonisti scatenano incidenti». E Giulio Gallera (FI), sottosegretario regionale al rapporto con la città metropolitana ha rincarato: «Chiederò un incontro al prefetto. Non possono esistere zone franche e la legalità va ripristinata e fatta rispettare ovunque. Nessun trattamento di favore, nessuna indulgenza per chi viola la legge e un'azione costante e concreta in tutti i quartieri popolari».

Dall'assessorato alla Casa del Comune arriva però una secca smentita: nessuna direttiva dal prefetto, se non l'indicazione ad alleggerire la tensione ai quartieri Corvetto e Giambellino nel periodo successivo agli scontri, tanto che una ventina di giorni fa circa c'è stato uno sgombero programmato in un caseggiato popolare del Comune al Corvetto.

Tuttavia il ricordo degli incidenti e degli scontri con le forze dell'ordine di novembre non sono ancora spariti dalla memoria e il desiderio di non surriscaldare gli animi avrebbe spinto «il Comitato per l'Ordine e la sicurezza in prefettura a invocare la sospensione di sgomberi programmati proprio per questi giorni di fine gennaio». Alla riunione, tenutasi nella seduta congiunta delle commissioni Demanio e Politiche sociali a Palazzo Marino, erano presenti i vertici di Mm e Aler, convocata appositamente per discutere il problema delle occupazioni abusive.

L'indicazione favorevole a questa sorta di «moratoria» sugli sgomberi sarebbe nata dopo la firma del Piano operativo per la prevenzione e il contrasto delle occupazioni abusive, firmato in prefettura il 18 novembre, proprio dopo gli ultimi scontri al Corvetto.

«Considerando che in alcuni quartieri si era alzata la tensione - ha chiarito Maggioni - e il problema delle occupazioni riguarda tutta la città, si è valutato, provvisoriamente, di proseguire con gli sgomberi dove è stata dimostrata una minore fragilità. Questa scelta non ha fernato però gli sgomberi in flagranza, che sono continuati in tutti i quartieri. Lunedì torneremo a riunirci».

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