Cronaca locale

Prefettura, vertice sul corteo. Partita a scacchi coi "No Pass"

Si cerca luogo dove consentire il presidio. Tam tam sul web per aggirare divieti. I negozianti: giusta la stretta

Prefettura, vertice sul corteo. Partita a scacchi coi "No Pass"

Per i «No Green Pass» di Milano sabato «sarà il giorno della verità». Lo sa bene il sindaco Beppe Sala, che nonostante la stretta del Viminale si dice comunque preoccupato. E sperano nella svolta anche tassisti e commercianti. Ma delle manifestazioni contro la certificazione verde non ne possono più nemmeno i poliziotti: «Esprimere le proprie idee fa parte della democrazia, ma c'è da dire che si sta alzando la tensione e le modalità con cui si svolgono questi cortei sono davvero preoccupanti», scandisce Daniele Bena, segretario lombardo Silp Cgil, il sindacato dei lavoratori di polizia. Per sabato, dopo la circolare del ministero degli Interni, andrà trovato un luogo lontano dal centro storico dove concentrare i manifestanti. Il problema però non è solo di ordine pubblico: «Da parte degli organizzatori di questi eventi spesso c'è la volontà di non rispettare le norme sanitarie continua il sindacalista e questo comporta una rabbia sempre più crescente da parte dei commercianti o dei cittadini che non sono liberi di muoversi». La speranza dunque «è che le tensioni non si scarichino sui nostri operatori».

In ogni caso oggi si riunirà il comitato di ordine e sicurezza in Prefettura: «Vediamo cosa verrà deciso dice Sala il questore ci farà una proposta». Al momento è come se fosse una partita a scacchi. Da via Fatebenefratelli non si sbilanciano, anche per non dare modo ai manifestanti di organizzarsi per provare a deviare il corteo. E intanto il capo del pool antiterrorismo della procura di Milano, Alberto Nobili, parla di infiltrazioni: «In questo momento i No Vax rappresentano un bacino importante da inglobare per il mondo anarchico commenta il pm non a caso a Milano, in particolare nei cortei, troviamo una loro forte presenza e da una serie di indagini che stiamo facendo si capisce che sono lì per strumentalizzare e fare propaganda».

L'assessore alla Sicurezza lombardo Riccardo De Corato salta subito sulla sedia: «Sala e tutto il centrosinistra vedono solo lo spettro dell'estrema destra attacca e di fronte alle parole del Pm continuano a tacere. Evidentemente le denunce di infiltrazioni politiche erano utili per la campagna elettorale». Dopo l'ennesima rottura con la Questura e il conseguente scioglimento del comitato messo in piedi per le trattative sui percorsi, i «No Green Pass» insistono nelle chat di Telegram e invitano i manifestanti a «cambiare strada» se troveranno davanti a loro un ostacolo, ossia eventuali blocchi della polizia. Per il Comune interviene l'assessore alla Sicurezza Marco Granelli, soddisfatto dalla stretta del Viminale: «Assicurare che ciascuno abbia la libertà di manifestare il proprio pensiero è importante le parole dell'esponente Pd ma le istituzioni devono garantire anche la libertà dei cittadini di non rimanere ingabbiati e bloccati tutti i sabati». E soprattutto «abbiamo bisogno che le forze di polizia possano lavorare contro la criminalità prosegue Granelli senza impiegare centinaia di donne e uomini per rincorrere poche persone che si muovono con l'obiettivo dichiarato di creare disagio». Fiduciosi pure i tassisti cittadini: «Forse con un po' di ritardo, ma a questo punto è bene che sia arrivata la stretta sulle manifestazioni selvagge sottolinea Emilio Boccalini, presidente di Taxiblu da svariate settimane i cortei impediscono a tanti milanesi, noi compresi, di lavorare».

Specie per il fatto «che le prossime settimane saranno importanti a livello lavorativo conclude perché tireranno la volata al Natale».

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