Cronaca locale

"Preghiera abusiva? Il Comune se ne lava le mani"

De Corato denuncia l'assembramento senza permessi, ma la risposta della giunta è evasiva

"Preghiera abusiva? Il Comune se ne lava le mani"

Un altro caso preghiera, un'altra volta coincidente con le cerimonie di fine Ramadan. L'ennesimo episodio risale ormai a due mesi fa, e fu subito denunciato dal consigliere - nonché assessore regionale alla Sicurezza - di Fratelli d'Italia, l'ex vicesindaco Riccardo De Corato.

«Ho visto il campetto da basket di via Sammartini 29 trasformato in luogo di preghiera dalla mattina alla sera», disse allora De Corato, spiegando che il raduno era stato organizzato «dalla moschea abusiva di via Cavalcanti», la stessa che è al centro di una vertenza molto intricata e lunga, che si protrae ormai da quasi dieci anni, con quel centro «culturale» islamico che è stato ricavato - senza permessi - in un seminterrato, per ospitare una preghiera che lì non può essere celebrata.

«Mi auguro dunque - disse allora De Corato - che Palazzo Marino non abbia dato il permesso agli abusivi dell'associazione per l'iniziativa di fine Ramadan». L'evento - ricorda oggi De Corato - era stato pubblicizzato sia sui social, sia con dei volantini distribuiti «dalla moschea abusiva di via Cavalcanti». «Subito - prosegue - in qualità di consigliere comunale, ho presentato un'interrogazione alla quale, dopo quasi due mesi, ho avuto risposta. Come potevo immaginarmi la vicesindaco Anna Scavuzzo non ne sa niente».

«Trattandosi di un'area verde a uso pubblico - si legge in effetti nella risposta - la stessa non rientra nella competenza della Polizia locale e pertanto non è stato concesso alcun permesso». «Una risposta - sintetizza De Corato - che, per farla in breve, dice: la questione non è di competenza dell'assessore alla sicurezza e polizia locale, ma riguarda i parchi e giardini, e sono stati mandati i vigili solo per gestire il traffico». «Ma è mai possibile - chiosa l'ex vicesindaco - che un vicesindaco con delega alla Sicurezza mandi la Polizia locale a controllare eventuali problemi di traffico dovuti ad assembramenti (eravamo ancora in zona arancione) e non fa chiedere quali permessi avessero avuto per occupare con tanto di amplificatori un'area ad uso pubblico? «Questo - conclude De Corato - è lo specchio di come in dieci anni di centrosinistra si sia intesa la sicurezza a Milano: non disturbare i disturbatori, se poi sono musulmani voltiamo anche la testa. Ancora qualche mese e questa arroganza del centrosinistra finirà.

I milanesi sono avvertiti: un altro mandato dato a Sala equivarrebbe all'anarchia totale».

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