Il premier e il messaggio del Papa I no global promettono guerriglia

Il premier e il messaggio del Papa I no global promettono guerriglia

Giornata ad alto rischio per l'ordine pubblico oggi a Milano perché il tam-tam della galassia no-Expo batte da giorni sul web. E per oggi sono diverse le manifestazioni organizzate per impedire lo svolgimento delle «Idee di Expo - Verso la Carta di Milano», il convegno organizzato all'Hangar Bicocca da ministero dell'Agricoltura e società Expo a cui anche Papa Francesco invierà un videomessaggio e le cui conclusioni sono affidate al premier Matteo Renzi. E sarà proprio lui l'oggetto della contestazione e del tentativo di bloccare i lavori annunciato dal Comitato no-Expo e dal Collettivo universitario Bicocca che si ritroveranno in piazza dell'Ateneo nuovo («Per poi spostarci di fronte all'Hangar Bicocca!»). «Milano non potrà stare a guardare questo ennesimo triste teatrino di #ExpoMafia», uno degli slogan usati per chiamare a raccolta quanti minacciano di dare l'assalto al convegno. «Mobilitiamoci per manifestare il nostro dissenso verso le politiche perseguite da questo governo e verso ciò che rappresenta Expo 2015: debito, cemento e precarietà!». Nel mirino soprattutto il ministro Maurizio Martina e il premier («è un figlio di papà, la cui unica esperienza lavorativa è stata fare il dirigente nell'azienda di papà e per di più come unico dipendente a tempo indeterminato (mentre tutti gli altri lavoratori sono sempre stati inquadrati con contratti precari)»). E tanto per accendere il clima, è di ieri l'annuncio del rapper torinese Frankie Hi Nrg che ha chiesto di essere rimosso dall'elenco degli ambassador di Expo, dopo aver capito che «la direzione che ha preso Expo è diversa da quella che (ingenuamente) avrei sperato, con reali tavoli di dibattito e non solo stand ultracostosi». Polemica ieri durante la commissione in Comune perché il consigliere giuridico del ministero Pierluigi Petrillo ha confermato che ci saranno posti solo per i capigruppo e i presidenti di commissione. Niente da fare per assessori e consiglieri comunali e metropolitani che si sono scagliati contro la «passerella di Renzi e dei politici» che hanno escluso Milano. Esclusi, ha risposto Petrillo, «anche seicento fra deputati e senatori». Con il presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo pronto a invitare gli esclusi al convegno no-Expo organizzato dalla sinistra (e curiosamente anche dalla Lista Pisapia) questa mattina a Palazzo Marino.

Prevedibili scontri e tensioni, visto che oltre a Renzi e Martina ci sarà mezzo governo: i ministri Andrea Orlando, Maurizio Lupi, Beatrice Lorenzin, Dario Franceschini, Federica Guidi e Stefania Giannini e poi il commissario Expo Giuseppe Sala e quello del Padiglione Italia Diana Bracco, il governatore Roberto Maroni e il sindaco Giuliano Pisapia.

Quarantadue i tavoli coordinati da Salvatore Veca per gettare le basi della Carta di Milano da consegnare al segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon per «collegare così il semestre di Expo al fondamentale appuntamento degli Obiettivi del Millennio».

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