Una baby gang spietata con i coetanei che venivano minacciati, vessati con calci, pugni e impugnando coltelli e poi rapinati. Il gruppo di ragazzini imitava i personaggi di Gomorra, con in aggiunta il veicolo dei social, usati sia per mettersi in mostra con pistole e passamontagna e per intimorire chi aveva avuto l'ardire di denunciarli.
I carabinieri del Comando provinciale di Monza e Brianza hanno arrestato quattro minorenni, tre italiani e un egiziano, che terrorizzavano gli adolescenti delle zone di Vimercate, Arcore e Concorezzo. I reati sono stati commessi nel periodo tra gennaio e maggio 2019. L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip del Tribunale per i minorenni di Milano, le indagini sono state coordinate dalla Procura dei minori e condotte dai militari della Stazione di Vimercate. I giovanissimi arrestati sono tutti residenti nel Vimercatese e sono considerati responsabili di dodici rapine aggravate, una tentata rapina aggravata, un furto aggravato e di porto abusivo di armi. L'inchiesta è nata da una tentata rapina, ripresa dalle telecamere di sorveglianza (nella foto), commessa il 23 febbraio 2019 all'interno del Centro commerciale «Torri Bianche» di Vimercate. La baby gang prima di colpire si riuniva appunto fuori dal centro commerciale per individuare le vittime, anch'esse minorenni di età compresa tra i 13 e i 16 anni. Una volta raggiunto dalla banda l'obiettivo veniva accerchiato, minacciato con i coltelli, costretto a consegnare denaro e cellulari. Le rapine in alcuni casi erano molto violente, coma ad esempio lo scorso 23 marzo sempre a Vimercate. Dove un ragazzino è stato aggredito con calci e pugni. I minorenni arrestati hanno alle spalle contesti familiari problematici, alcuni di loro hanno precedenti penali. Hanno percorsi scolastici irregolari, hanno poi abbandonato gli studi e sono tutti nullafacenti. Molto attivi sui social, sui loro profili compaiono in pose minacciose, con pistole e passamontagna.
Uno dei minorenni arrestati ha persino postato un video per intimorire le vittime, minacciando ritorsioni in caso di denunce presentate ai carabinieri. Nella loro organizzazione criminale i baby taglieggiatori erano arrivati a intimare la consegna periodica di denaro al responsabile di un MacDonald's, che però immediatamente si è rivolto alle forze dell'ordine. Uno degli indagati, che ha preso parte attivamente a tutti gli episodi di rapina, all'inizio dell'indagine aveva 13 anni e per i primi casi non è imputabile.
Sarà quindi chiamato a rispondere solo per i reati commessi successivamente al compimento dei 14 anni. Tre dei minorenni sono stati subito arrestati e portati al carcere minorile Beccaria. Mentre sono in corso le ricerche del quarto presunto rapinatore, che è scappato. All'arrivo dei carabinieri non era a casa sua.
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