Preso a pugni da ghisa, chiesta l'archiviazione

La scena dell'ultraottantenne aggredito immortalata dalle telecamere di Palazzo Marino

Preso a pugni da ghisa, chiesta l'archiviazione

Un video dell'accaduto ripreso dalle telecamere di sorveglianza di Palazzo Marino è agli atti e da solo racconta molto più di quanto non dicano le testimonianze: un anziano milanese - ultraottantenne mingherlino, claudicante, di bassa statura - preso a pugni per ben due volte e poi afferrato per il collo da un vigile in borghese sulla quarantina che rispetto al nonno in questione ha le dimensioni di un ciclope; il ghisa che dopo i due destri trascina il pensionato all'interno del Comune, proprio dall'ingresso principale. E questo, va sottolineato, è soltanto quello che si vede, quanto accaduto in piazza Scala.

Eppure il pm della Procura di Milano Cristiana Roveda ha chiesto l'archiviazione per le accuse di lesioni aggravate e abuso d'ufficio che Giancarlo Mazzoni, 84enne ex elettricista di Atm in pensione e difeso dall'avvocato Roberto De Maio, lancia contro Enrico M., classe 1963, agente della polizia locale, perché a suo avviso quei due pugni sferrati l'estate scorsa, il 17 agosto, non solo non costituiscono reato, ma l'agente avrebbe agito «non tanto in risposta alle provocazioni e al comportamento scorretto del cittadino quanto al fine di evitare che questo potesse diventare pericoloso per sé o per gli altri».

È vero: il pensionato, secondo il vigile e i suoi colleghi - che comunque, da appartenenti alle forze dell'ordine con il cittadino dovrebbero avere un comportamento affinato dall'etica e dall'esperienza - avrebbe sputato (fatto che dalla videoregistrazione non emerge chiaramente e resta quindi controverso). Tuttavia l'anziano, se nella querela omette lo sputo, dopo essere stato trascinato per il collo all'interno di Palazzo Marino dove, a suo dire, il vigile lo avrebbe letteralmente «attaccato al muro», resta così scioccato da «dimenticare» nella denuncia anche quei due pugni che invece il video evidenzia in tutta la loro sproporzione.

Il 13 agosto l'anziano si era recato a Palazzo Marino per investire il sindaco Sala di un problema che riguardava gli esiti disastrosi sull'utenza «in età» lasciata ad arrostire sotto il sole ad arrostire sulle molto improvvisate banchine di attesa dei mezzi pubblici durante i lavori sulle rotaie di piazza V Giornate e corso di Porta Vittoria. «Il sindaco non c'è» gli viene risposto e - non prima di rifilargli un biglietto con gli orari e i numeri della segreteria del sindaco, invitandolo a telefonare «tra ottobre e novembre» - sotto la canicola agostana Mazzoni viene «spedito» al Comando della polizia locale per parlarne con l'assessore alla Mobilità Marco Granelli. «L'assessore è a colloquio con il sindaco» gli dicono le segretarie di Granelli, ma un vigile prende nota delle sue lagnanze. Il 17 agosto, visto che non era stato preso alcun provvedimento, Mazzoni si reca nuovamente a Palazzo Marino. Una vigilessa in divisa, gli spiega che Sala non c'è e gli allunga nuovamente il foglietto degli orari. «Ammetto che non ci ho visto più e ho iniziato a lanciare insulti e strali a destra e a manca» precisa il pensionato.

Ed è allora che viene raggiunto alle spalle e investito dalla furia del ghisa. Alla fine di quella aggressione si fa visitare al Policlinico dove viene dimesso con una prognosi di 8 giorni, con un richiamo per una risonanza al collo e alla schiena a settembre.

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