Presto a Milano una Chinatown di lusso

Sulla terrazza del futuristico padiglione China Corporate United di Expo , stretti da un'afa opprimente che imponeva a uomini d'affari un'ardua nonchalance e obbligava le donne talvolta a mostrare solo quello che Kim Kardashian avrebbe osato rivelare in un'analoga situazione, una cosa l'abbiamo capita: la Cina ama Milano e la Lombardia. Profondamente. E sembra che questo legame sarà sancito e radicato sempre più dal lusso e da una filosofia di vita che vuole superare gli angusti limiti temporali dell'Esposizione universale, per proiettarsi definitivamente in un futuro di business nel nostro Paese. Per spiegarci tutto questo Zhu Yuhua - classe 1954, senatore della Repubblica Popolare Cinese, presidente esecutivo dell'associazione Cina-Italia di Shangai (l'unica riconosciuta a livello governativo) e amante della Ferrari al punto da diventare presidente per il bolide di Maranello nella sua città e indossare scarpe e t-shirt rigorosamente rossi - ha fatto una mossa strategica. Scegliendo due partner lombardi d'eccellenza che individuino a Milano, per un fondo cinese, un'area da rigenerare e riqualificare con interventi mirati a costruirvi 300 appartamenti di medio lusso, semiarredati e soprattutto circondati da tutti i servizi necessari. Un centro residenziale con tutti i crismi (non dimenticate che i cinesi tengono tanto alla sicurezza quanto al verde) per uomini d'affari che vogliono andare e venire da Milano, ma sentendosi a casa loro, non solo per fare business ma anche per godere dell' italian way of life . Un intervento valutato circa 300 milioni di euro in un momento non proprio scintillante per immobiliari&co. Un affare che suona quindi come un'offerta da non rifiutare, come piuttosto un regalo insperato da acchiappare al volo e valorizzare. Zhu Yuhua ha scelto di credere ciecamente in un imprenditore del mattone con una lunga e proficua storia di successi alle spalle e in un architetto d'inestimabile esperienza. Si tratta di Marco De Luigi e Aldo Cingolani, rispettivamente il presidente del Cda del gruppo dinastico «De Luigi Real estate» e il Ceo di «Bertone Design».

La famiglia De Luigi e l'architetto Cingolani spiegano quanto i cinesi desiderino integrarsi in Italia. «Adorano poter vivere a due passi dal Duomo, fare affari con noi che abbiamo una forte tradizione culturale, una storia antica ma, per la genialità e la vena artistica che ci contraddistinguono, puntiamo anche all'innovazione».

Nel 1980 Zhu Yuhua, figlio del direttore di un'orchestra di ottoni che lo ha fato innamorare dell'Italia e spinto a laurearsi a Shanghai in lingua e letteratura italiana, fece da interprete durante la visita ufficiale in Cina dell'allora presidente Sandro Pertini. Il presidente forse più amato nella storia della nostra Repubblica strinse con lui un legame di amicizia e lo invitò al Quirinale. Da allora Zhu Yuhua ha fatto tanta strada.

Non è andato a Roma, ma è pronto a investire nell'area di Rho alla fine di Expo, ha appena speso 80 milioni di dollari per acquistare un'azienda lombarda che produce macchinari agricoli, un'altra che fa macchinari per tagliare il legno, senza contare le dodici cantine lombarde comprate per esportare il meglio del vino italiano (rosso e molto barricato). «Mi piacerebbe però che gli italiani imparassero a mangiare prima la sera» conclude sorridendo.

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