Il profilo del nuovo dg: «Un leader per cambiare» E Di Pietro si candida

Il profilo del nuovo dg: «Un leader per cambiare» E Di Pietro si candida

La Regione cerca un manager con «doti di leadership, autonomia e iniziativa; orientamento al risultato; attitudine al cambiamento». Ecco il profilo del professinista che dovrà prendere il posto di Anonio Rognmoni, dimessosi da Infrastrutture Lombarde già a gennaio e finito in carcere la scorsa settimana. L'annuncio è stato pubblicato sul Bollettino regionale, e il bando per diventare il nuovo direttore generale di Ilspa scadrà a mezzogiorno del prossimo 10 aprile. «L'istruttoria finalizzata all'esame dei curricula pervenuti, in relazione ai requisiti sotto riportati - si legge nel bando - è affidata a un gruppo tecnico composto da esperti, anche interni all'amministrazione regionale, individuati con successivo atto del segretario generale».
La Regione, dunque, vuole qualcuno con «doti di leadership, autonomia e iniziativa; orientamento al risultato; attitudine al cambiamento». Più precisamente, per aspirare alla poltrona che è stata di Rognoni occorre una laurea, conoscere l'inglese «scritto e parlato» e soprattutto avere una «esperienza professionale, maturata per un periodo di almeno 10 anni, con incarichi di dirigenza apicale presso aziende e/o amministrazioni pubbliche o aziende private di dimensioni economiche e strutturali analoghe a quelle della società interessata con funzioni o scopi assimilabili a quelle dell'oggetto sociale di Infrastrutture Lombarde». Non è chiaro se il pèrofil0 corrisponda a quello di Anotnio Di Pioetro, ex pm ed ex leader dell'Idv, che ieri si è autocandidato alla successione di Rognoni: «Se ci sarà un bando mi candido anch'io. Forse ci azzecco a dire cosa portare dal magistrato e cosa dall'ingegnere».


E mentre il Pirellone cerca di non perder il filo delle grandi opere, davanti al Pirellone è giunto un gruppo di una cinquantina di attivisti del centro sociale Cantiere e di altre sigle antagoniste per il diritto alla casa, che poco prima si era presentato alla sede di Ilspa in via Pola con tanto di bandiere, fumogeni e striscioni: «I soldi ci sono: usiamoli per i bisogni comuni e non per i loro sporchi affari» e «Soldi a casa e reddito, non per grandi opere inutili, appalti truccati e truffe legalizzate», o ancora «Efficienza lombarda? Truffe legalizzate! Lega e Cl - Ladri e complici».

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