Dovrebbe riaprire per Expo il presidio medico in Stazione Centrale. Il condizionale è dovuto la fatto che notizia la momento è ufficiosa. Il presidio medico aperto 24 ore su 24 al binario 21 dopo cinque anni, riaprirà i battenti. Così mentre i medici del servizio di continuità assistenziale e i pediatri lombardi visitano i profughi, che continuano ad arrivare, nella tenda del mezzanino, la Asl lavora per riaprire l'ambulatorio per Expo. Se la vetrina dell'esposizione universale, che porterà a Milano 20 milioni di visitatori da tutto il mondo, non poteva non prevedere l'assistenza medica in una delle porte di accesso alla città, i medici fanno notare come quella che era partita a ottobre 2013 come un'emergenza è diventata cronica. Eppure i medici continuano a visitare adulti, bambini, donne incinte, uomini che arrivano da viaggi estenuanti in una tenda, senza quindi riscaldamento, strumenti, assistenza infermieristica, medicinali, in una parola in condizioni «indecorose». Già a ottobre l'Ordine dei medici aveva inviato una lettera a Comune, Regione, Ministero della Salute e Prefettura per denunciare le condizioni in cui si trovavano a operare, eppure nulla si è mosso. Nessuno, tra enti e istituzioni, è riuscito a trovare nemmeno un camper ai pediatri che chiedevano di poter visitare «al chiuso». Così a due passi dal binario 21 dove un locale adibito a presidio medico c'è, anche se chiuso, i medici continuano dopo mesi a visitare bambini e donne su un lettino da campo, all'aperto. «Manco fossimo sotto i bombardamenti» commentava amaro il presidente dell'Ordine dei Medici Roberto Rossi.
I profughi continuano ad approdare in Stazione, con flussi discontinui, che non accennano a diminuire. Per Carlotta Sami, portavoce dell'Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite «gli arrivi in Italia e quindi a Milano andranno avanti ancora a lungo. Siriani che si imbarcano dalla Turchia su navi cargo come la Blue Sky M, ma anche libici. Per il momento non sono sbarcati sulle nostre coste, ma prima o poi si paleseranno pure loro».
Persone, che sopravvissute al viaggio della speranza, arrivano a Milano dal sud, dirette in Nord Europa, Svezia, Norvegia e Germania. «Si tratta per la maggior parte di famiglie, con bambini piccoli, tutti sotto i 6 anni - spiega Valentina Polizzi coordinatrice del progetto Civicozero di Save the Children onlus -. ma in viaggio ci sono anche molti neonati, che ricevono la prima visita pediatrica nelle tenda della centrale. Sono principalmente le famiglie ad accettare l'ospitalità nei centri di accoglienza, per riposarsi e riprendersi dalla prima parte del viaggio». Anche Save the children ha messo in campo i suoi medici volontari, oltre a educatori, animatori, mediatori culturali e avvocati per dare assistenza di ogni tipo a queste persone. «La nostra posizione è nota alle istituzioni: abbiamo chiesto più volte di avere un presidio medico al chiuso - commenta Polizzi - ma non è mai successo nulla. Non ci resta che sperare che la situazione migliori quest'anno». «Abbiamo sollevato la necessità di un presidio medico consono - spiega Gian Vincenzo Zuccotti, responsabile Lombardia della Società Italiana di Pediatria - mesi fa, ma non è cambiato nulla. Siamo ancora qui ad aspettare, e dire che il freddo ha appena iniziato a farsi sentire e sono previsti nuovi arrivi».
Bene ora qualcosa si muove, ma non per i profughi e per i medici e volontari. Ci sono volute le minacce dello Snami, il sindacato che conta più iscritti tra i medici del servizio di continuità assistenziale, che avrebbero interrotto i turni dal 1 febbraio, perché qualcosa cambiasse. La Asl ha assicurato che da fine mese cambieranno le condizioni delle visite, anche se non è stato specificato ancora come.
Le condizioni per la riapertura dell'ambulatorio in stazioni ci sono e c'erano tutte: «I medici ci sono - spiega Giovanni Campolongo, responsabile regionale continuità assistenziale per lo Snami - ci sono, e sarebbero felici di tornare in Stazione: sono anni che chiedono la riapertura dell'ambulatorio».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.