Cronaca locale

Profugo aggredisce 4 poliziotti ed è subito libero

Il richiedente asilo gambiano di 22 anni che, a Chioggia, tra giovedì e venerdì ha aggredito 4 poliziotti, è di nuovo in libertà

Profugo aggredisce 4 poliziotti ed è subito libero

Il profugo gambiano di 22 anni che, a Chioggia, pochi giorni fa ha aggredito 4 poliziotti, è di nuovo in libertà. Mohammad Jata, ex ospite dell’hotel Al Bragosso di Sant’Anna, giovedì aveva rotto una spalla a un poliziotto e il giorno seguente era stato condannato a un anno, con sospensione della pena.

Dopo il processo per direttissima era stato accompagnato in questura e qui aveva aggredito altri tre poliziotti procurando loro delle ferite con prognosi tra i 2 e gli 8 giorni. Dopo una notte in carcere, il richiedente asilo è tornato in tribunale ma il giudice monocratico, Claudia Ardita ha lasciato cadere l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Il reato di lesioni non è perseguibile d’ufficio ma solo su querela che non era stata fatta. L’arresto è stato convalidato ma Jata è stato assolto e rimesso in libertà.

Francesco Lipari, segretario generale del Coisp veneziano, ha espresso al Gazzettino tutta la rabbia dei sindacati di polizia: "Uno straniero con permesso di soggiorno per motivi umanitari si sente libero e impunito di aggredire i poliziotti che rappresentano lo Stato che gli sta concedendo la protezione umanitaria". Il segretario regionale dell'Ugl, Mauro Armelao, si è detto "basito e deluso". "Le sentenze vanno rispettate, ma questa assoluzione presumibilmente darà il via a una serie di comportamenti da parte dei profughi che ormai da tempo stanno sfidando anche le forze dell’ordine con comportamenti arroganti e strafottenti, irrispettosi delle leggi e dello Stato che li ospita". Armelao auspica che "la Prefettura revochi immediatamente l’accoglienza al 22enne, a cui va negato il diritto di protezione internazionale. Va rispedito nel suo Paese". Parole dure sono arrivate anche dal deputato di FdI, Walter Rizzetto: "Le nostre Forze dell’ordine sono lasciate sole e spesso sono le vere vittime di questo assurdo sistema.

La mia solidarietà alle persone coinvolte mentre rispetto al resto ci sono poche parole: governi buonisti permettono situazioni del genere ma puniscono in modo esemplare, al contrario, l’anziano pensionato minimo che per necessità magari va a fare qualche lavoretto a nero".

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