IL PROGETTO

Nel marzo del 2010, Fabio Gaggino, 36 anni, si accascia a terra e perde i sensi, mentre sta per iniziare una partita di calcetto in compagnia degli amici di sempre a Vittuone. Una improvvisa crisi cardiaca che in breve lo porta alla morte. Se però fosse stato rapidamente disponibile un defibrillatore, Fabio probabilmente si sarebbe salvato. E come lui, molte delle 60mila persone, anche giovani, che ogni anno muoiono per problemi di cuore. Ma la morte di Fabio potrebbe non essere vana. A febbraio del 2011 i genitori Luciano e Rita, insieme al fratello gemello Andrea, e ai tanti amici hanno l’idea di organizzare una serata di sensibilizzazione l’opinione pubblica sull’importanza di una terapia tempestiva con il Dae, Defibrillatore Semiautomatico. Trovando nella Croce bianca di Magenta e di Milano un sostegno fondamentale. E così nasce «Metti una mano sul cuore», un progetto di informazione e sensibilizzazione dei cittadini.

L’iniziativa, a cui ha subito aderito tutti i comuni del magentino e il 118, è stata illustrata nel corso di una serata al Lirico di Magenta a cui hanno partecipato Giovanni Negri, Alessandro Martinoni e Marco Zuccari, cardiologi presso l’ospedale cittadino, e Giovanni Sesana, direttore del 118.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica