Cronaca locale

Pronto soccorso terremoto: partono sangue, vigili e aiuti

Milano e Lombardia mobilitate per il sisma in centro Italia La Regione: «Sostegno sanitario». Inviate le unità cinofile

Prima lo sgomento, subito dopo l'azione e la vera e propria corsa agli aiuti. Milanesi e lombardi sono immediatamente partiti in soccorso delle popolazioni colpite dal terremoto che ha ferito a morte il Centro Italia. Una mobilitazione che ha coinvolto istituzioni, volontari e semplici cittadini: come sempre accade di fronte alle tragedie, la città mostra la sua generosità senza risparmiarsi. Tanto senso pratico e nessuna lite politica, adesso che si tratta di rimboccarsi le maniche e aiutare.

Già ieri erano in viaggio i primi mezzi di soccorso: moduli prefabbricati per gli sfollati, unità cinofile per aiutare nelle ricerche e nei soccorsi, colonne mobili dei vigili del fuoco pronti a intervenire. Se necessario, arriverà anche il sangue. In tutto, 161 unità di soccorso. Spiega l'assessore regionale alla Protezione civile, Simona Bordonali: «Dalla Lombardia sono giunte o stanno arrivando nei territori terremotati 161 unità di soccorso: 45 cinofili, 106 vigili del fuoco e 10 sanitari».

L'assessore Giulio Gallera assicura «il massimo sostegno anche sanitario». C'è grande bisogno di sangue per soccorrere i feriti: «Sono in contatto con l'Avis Regionale Lazio e invieremo sacche di sangue per far fronte all'emergenza». Come riferisce l'Areu (Azienda regionale emergenza urgenza) della Lombardia, le prime 40 unità sono state inviate al Centro nazionale sangue. A disposizione 66 posti letto di Rianimazione e Chirurgia e 20 sale operatori negli ospedali lombardi. L'elicottero di Milano che ha trasportato le unità cinofile è rimasto a disposizione sul luogo del terremoto.

Per tutti c'è la possibilità di intervenire concretamente. La Caritas ambrosiana ha anticipato la raccolta fondi stanziando 50mila euro e con una sottoscrizione già aperta, alla quale è possibile contribuire da subito.

Il cardinale Angelo Scola offre preghiere e aiuti: «Partecipiamo al lutto e alla sofferenza che hanno colpito, con la disgrazia del terremoto, gli abitanti di diversi paesi». Gli aiuti arriveranno «da subito, attraverso Caritas ambrosiana e altre strutture diocesane, sia per l'invio sul luogo del sisma di operatori e volontari, sia per una specifica raccolta di fondi per il primo aiuto».

Si ferma anche la politica. La partecipazione è corale. Il segretario metropolitano del Pd, Pietro Bussolati, che avrebbe dovuto presentare ieri il programma della Festa dell'Unità a Milano, ha rimandato tutto a oggi. Paolo Grimoldi, segretario regionale della Lega, ha chiesto a tutti i sindaci leghisti della Lombardia «di attivarsi, mobilitandosi e mettendosi in contatto con le istituzioni locali e con la protezione civile, per poter fornire qualunque tipo di aiuto».

Riccardo De Corato, capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio regionale, propone un atto concreto di solidarietà a tutti i colleghi del Pirellone: «Devolvere la diaria della prossima seduta di consiglio, che si terrà martedì 6 settembre, alle popolazioni colpite». La proposta arriverà durante la prossima riunione dei capigruppo. La sollecitudine è condivisa dal presidente del consiglio regionale, Raffaele Cattaneo: «Il nostro consiglio regionale è disponibile a dare una mano per aiutare i centri che in questo momento sono una situazione di grave emergenza e difficoltà. Siamo sconcertati per quanto accaduto e addolorati per i morti, i tanti feriti e per tutti i cittadini dei comuni del centro Italia colpiti dal terremoto».

Un appello arriva anche dal mondo musulmano. «Chiedo umilmente a chiunque ne abbia il potere, soprattutto ai miei fratelli di fede islamica, di mobilitarsi immediatamente e prestare soccorso ai terremotati» dice Mostafa Milani, religioso sciita iraniano vissuto e cresciuto in Italia, ingegnere laureato al Politecnico di Milano, Milani, milanese di formazione e italiano di adozione, è tornato in Iran per seguire il cursus honorum di studioso dell'Islam a Qom dove è diventato Hojjatoleslam. Un gradino prima dell'Ajatollah.

SCot

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