Gli emiri si comprano il quartiere dei grattacieli. Il fondo sovrano Qatar investment authority ha acquistato una partecipazione pari al 100% nel progetto Porta Nuova Milano. Non è dato sapere la cifra investita ma il valore di mercato di Porta Nuova è quantificato in 2 miliardi di euro. «Si tratta di una delle transazioni più importanti degli ultimi tempi» sostiene Manfredi Catella, amministratore delegato di Hines Italia sgr.
A sentire la parola Qatar, il mondo della politica si mobilita. E se da una parte loda l' appeal internazionale di Milano, dall'altra solleva una preoccupazione: gli arabi hanno i soldi per comprarsi un quartiere, figuriamoci se non si costruiranno a breve anche una moschea. «Fortunatamente - ironizza il vice presidente del Consiglio comunale Riccardo De Corato (Fdi)- a Porta Nuova non hanno lo spazio per farlo. Mi spiace che siano gli stranieri a investire su quell'area. Abbiamo lavorato parecchio per riqualificare quel quartiere. Lì un tempo c'era uno spiazzo sterrato per Luna Park e circo equestre».
«Questa notizia - è preoccupato Alessandro Morelli , capogruppo della Lega Nord in Comune - conferma l'interesse che gli arabi hanno per Milano. È vero che si tratta di affari privati, ma non dimentichiamo che il Qatar risulta essere tra i primi finanziatori degli estremisti islamici. Non solo. Il pericolo, sempre più evidente, è che Pisapia si trovi a tagliare davvero il nastro della prima moschea. Dovremmo prima di tutto fare gli interessi nazionali. Ma se li facciamo con i petroldollari, siamo ricattabili». Allarmistici i toni usati dal capogruppo di Forza Italia in Comune, Pietro Tatarella : «Un tempo si occupavano i territori combattendo, oggi lo si fa con i fondi immobiliari - sostiene - Gli arabi stanno comprando la città. È evidente che prima o poi ci saranno delle pressioni anche sulle nostre scelte politiche». Per questo è dovere della politica, ora più che mai, sapere da dove arrivano i soldi per costruire la moschea. «Non facciamo finta di poter fare a meno della moschea - incalza Andrea Fanzago (Pd), commissione Sicurezza in Comune - Ma è importante che se ne occupi la politica prima che lo facciano i privati. Solo così potremo dire la nostra sul come e dove costruirla».
Più cauti in Regione. «Questo investimento sostiene Raffaele Cattaneo (Ncd), presidente del Consiglio regionale poteva essere fatto da investitori canadesi, australiani o cinesi. È sbagliato legare questo fatto alla presenza della comunità islamica nel nostro Paese».
Secondo l'assessore regionale all'Urbanistica Viviana Beccalossi (Fdi) l'interesse del Qatar «è un riconoscimento a una riqualificazione della città voluta dall'amministrazione Albertini e proseguita dal sindaco Moratti e contrasta con le politiche urbanistiche dell'attuale giunta Pisapia, che pare pensare di più ai campi rom e alla realizzazione di moschee».Pietro Bussolati , segretario cittadino del Pd, vede nell'operazione un segnale positivo: «Milano torna ad essere attrattiva per i grandi investitori».
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