«Gola è mantenimento di vita», scriveva Leonardo, che non trascurava affatto i piaceri della vita. E dagli scritti di Leonardo, un misto di scienza, facezie, favole, osservazioni sulla natura e sull'uomo, parte il progetto culturale «E Leonardo parlò... Cibo e natura negli scritti del genio di Vinci» promosso da Regione Lombardia con il Museo nazionale della Scienza e Tecnologia di Milano. Perché se il legame tra Leonardo ed Expo è consolidato da svariate iniziative in città – il rilancio con Navigli Lombardi delle antiche vie d'acqua, la valorizzazione dei siti leonardeschi, oltre al celeberrimo Cenacolo, quali la Vigna di Leonardo in corso Magenta e la sala delle Assi a Castello Sforzesco, fino alla grande mostra in corso a Palazzo Reale – questo progetto va invece a scartabellare tra le carte meno note per mettere a disposizione di tutti i suoi pensieri dedicati alla natura e al cibo. Una selezione non facile: la scelta è caduta sul «Bestiario» e sulle «Novelle». Si tratta di testi brevi e sagaci, scritti in un italiano infarcito di ironia, di guizzo, di ritmo. Il primo si concentra sulle caratteristiche degli animali, spesso lette in parallelo a quelle umane, le seconde sono favolette a sfondo morale, spezzo sarcastiche. Ci sono passaggi divertenti. come quando Leonardo parla dell'ostrica («l'ostriga») quale simbolo del tradimento perché apre a sproposito la sua bocca e attrae il granchio per poi catturarlo, così come fanno le persone chiacchierone e pettegole. Oppure con le favole dedicate agli alberi: il mite alloro e mirto che si prendono la rivincita sul pero, grosso e supponente. O ancora le freddure ad ambientazione bucolica («La formica trovato uno grano di miglio, il grano sentendosi preso da quella gridò: «Se mi fai tanto piacere di lasciarmi fruire il mio desiderio del nascere, io ti renderò cento me medesimi. E così fu fatto»).
Non sono i suoi scritti più noti, certo, non si parla di prospettiva, di sfumato, di proporzioni o del volo degli uccelli, ma c'è in questi testi un gusto per la narrazione e per la vita che li rendono davvero godibili. Provate allora ad andare on line su youtube: qui l'assessorato all'Istruzione della regione ha riversato una mezzoretta di «Letture vinciane» nate in collaborazione con Il Sole 24ore, il Centro sperimentale di Cinematografia e con il Museo Bagatti Valsecchi.
È un filmato con una selezione degli scritti di Leonardo: ci sono i testi sulla gratitudine e l'ingratitudine - un saggio di acume e intelligenza – sul leone, sulla castità, sulla fortezza, sulla gola e poi novelle divertenti quali «La farfalla e la fiamma della candela», «La vite e l'albero vecchio».
Le parole di Leonardo sono lette, anzi recitate, da tre giovani attori milanesi, Giulia Faggioni, Daniele Monachella e Francesco Wolf, che hanno frequentato il Centro sperimentale di Cinematografia della città. Il video, girato nelle sale del Museo Bagatti Valsecchi, sarà distribuito a settembre anche delle scuole lombarde.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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