Quartiere sotto assedio Case in costruzione occupate dai nomadi

Non bastavano gli 11 micro insediamenti sparsi in zona. Ora gli zingari si prendono alcune villette e il centro anziani

Quartiere sotto assedio Case in costruzione occupate dai nomadi

Dopo aver cinto d'assedio il quartiere, punteggiandone i confini con una decina di micro campi abusivi, i rom hanno alla fine espugnato il «centro» di Adriano andando a occupare alcune villette lasciate al grezzo dall'impresa. Si trovano in via Tognazzi, e non c'è nulla da ridere, giusto di fronte allo scheletro del centro anziani rimasto incompiuto e ora occupato da clandestini e spacciatori. A sottolineare un degrado inarrestabile di una zona dimenticata da Dio e dalla Giunta.
Via Adriano Publio Elio dove essere uno dei fiori all'occhiello del recupero della vecchia zona industriale che comprendeva giganti del manifatturiero come Falck e la Magneti Marelli. Ma quello che doveva essere il rilancio di un'area abbandonata si è rivelato un vero fallimento. Non ci sono negozi, non ci sono bar o ristoranti, non ci sono servizi, scuole o mezzi pubblici. E nonostante siamo in periferia neppure giardini, ma solo ampie distese incolte, utilizzate da un pastore ucraino con le sue pecore. Oddio, a onor del vero tutto tutto proprio non manca. Ci sono un paio di elettrodotti i cui cavi sfiorano le case, quando è nota l'estrema pericolosità dei campi magnetici sulla salute, soprattutto dei bambini. E gli zingari, forse un centinaio, distribuiti in una decina di piccole comunità, qualche tenda, qualche camper, attorno ai confini del quartiere.
«E vi lascio solo immaginare con quali risultati - spiega Silvia Sardone, consigliere di quartiere per Forza Italia - I furti sono aumentati a dismisura. I rom entrano e frugano dappertutto, forzando gli accessi a case a garage. Io per esempio, per evitare danni lascio direttamente aperta la serranda del box, così possono entrare quando vogliono e verificare che non c'è nulla da rubare. Poi ci sono i soliti imbarazzanti spettacoli di bambini a adulti che fanno i loro bisogni per strada e si lavano poi alle fontane. E adesso qualcuno di loro ha lasciato la «periferia“ e si sono «fatti le villette” in centro».
La consigliera Sardone ci guida nella strada dedicata al grande attore Ugo Tognazzi, ha fatto ridere due generazioni di italiani anche se qui c'è solo da piangere. Lungo la via l'impresa Pasini aveva realizzato tre lotti di villette a schiera, ma solo il primo è stato completato, venduto e ora abitato. Gli altri due sono rimasti al grezzo. Ma non disabitati. Ne hanno infatti preso possesso alcuni zingari come si capisce anche dalle tapparelle tirate giù, per il dovuto rispetto della privacy. Altri sono andati invece a stabilirsi insieme a immigrati clandestini e spacciatori al vicino centro anziani. O meglio uno scheletro di edificio lasciato in completo abbandono da almeno quattro anni.

E senza che nessuno progetto ipotizzi la ripresa dei lavori. «E quando denuncio queste cose mi becco della visionaria, perché i rom non ci sono mi viene risposto, o della razzista, se qualcuno ammette la loro presenza. Oltre al danno la beffa».

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