C'è anche il nome di Emilio Tadini, pittore, scultore, poeta, artista milanese. C'è Ornella Vanoni, c'è Pino Rabolini (ex presidente della Pomellato), per non dimenticare Piero Chiambretti, Andree Ruth Shammah, la famiglia Moratti, molti designers, fino a Lucio Dalla e tutta la sua «Milano vicina all'Europa»: un mondo intero conosce o ha conosciuto la scoperta di Gherardo Frassa, l'eventologo (come lui stesso si definisce) della Valcamonica che ha inventato i «Fiori di latta», piccole sculture in genere alte al massimo qualche decina di centimetro, realizzate interamente in latta, dipinte a mano e che raffigurano fiori dalle forme più strane e fantasiose (dai 90 euro ai 1500 l'una).
A dire il vero queste particolari figure provengono direttamente dalla mente e dalle mani di un artista attivo durante il Futurismo, ma che non arrivò mai ad una grande fama, ovvero Oswaldo Bot e la sua «Flora meccanica futurista». «La storia dei Fiori di latta parte nel 1986 con la mostra «Futurismo e Futurismi» a Palazzo Grassi, a Venezia racconta Gherardo Frassa-. Con i maestri ferrai della Valcamonica realizzammo i fiori di Bot, sfolgoranti fiori meccanici, per l'allestimento della Colazione Futurista all'Hotel Des Bains a Venezia. Piacquero tantissimo, tanto da diventare prima merchandise della mostra stessa, e poi veri e propri oggetti di culto collezionati in tutto il mondo». Dal 2009 Frassa è art director di Fiori di Latta, la cui sede di produzione è in corso San Gottardo 12 (aperti dal lunedì al venerdì ore 10-13 e 14-19, sabato su appuntamento, www.fioridilatta.it, info@fioridilatta.it, 02-36527742. I Fiori si possono trovare anche da Entratalibera in corso Indipendenza 16 o da Lisa Corti Home Textile Emporium in via Lecco 2). Oggetti semplicemente decorativi? Tutt'altro, e basta poco ad accorgersene: «gli ingredienti che stanno dentro ad ogni fiore sono umorismo, poesia e ironia». Forse è per questo che artisti, scrittori e persone dello spettacolo ne sono stati fin da subito attratti: passando in laboratorio si può rimanere colpiti dalla spontaneità con cui i Fiori di Latta vengono realizzati, «ogni fiore è hand made in Milan, richiede tempo e pazienza, amore e allegria. I Fiori fanno parte della mia vita da sempre aggiunge Frassa-, e sono felice di dedicare ad essi, ora, la maggior parte del mio tempo».
Certo, prima di questo periodo la storia dell'eventologo Frassa è senza dubbio movimentata: dalla Valcamonica arriva in corso Garibaldi negli anni Settanta, dopo anni di lavoro negli Stati Uniti, e apre il negozio «Balocchi e profumi» in cui già si può respirare l'aria di novità che distingue le sue scoperte. Dagli anni Ottanta ad oggi Frassa è stato ed è organizzatore e protagonista di tante iniziative: è fondatore della catena di abiti vintage «Surplus», ha curato la mostra di Forattini «Coraggio, libertà, sberleffo», che fu a Palazzo Reale nel 2009, oltre a diverse mostre al Pitti Immagine di Firenze, come «Il guardaroba di Gabriele D'Annunzio» e molte altre.
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