Cronaca locale

Quei «tiratardi» che fanno notte tra i padiglioni

L'orario di chiusura ufficiale è fissato alle 23 ma in realtà la gente resta e ritarda ore

Quei «tiratardi» che fanno notte tra i padiglioni

E poi scopri che, di fatto, Expo già chiude a mezzanotte. In barba alle polemiche sugli orari e al tira e molla tra il commissario unico Giuseppe Sala e il sindaco Giuliano Pisapia. Altro che strappi sugli accordi o riorganizzazione del sistema by night. Gli annunci agli altoparlanti lungo il decumano cominciano alle 22,45. In teoria un quarto d'ora prima della chiusura dei cancelli. «I visitatori sono pregati di avvicinarsi all'uscita, il sito chiuderà alle ore 23». Risultato: la gente se ne infischia. Continua a sorseggiare cocktail, a farsi selfie sullo sfondo dell'Albero della vita, a girovagare chiacchierando tra i padiglioni. Nel più totale relax.

La processione verso l'uscita comincia a macchia di leopardo, con lentezza e parecchie battute d'arresto. E ce ne vuole prima che centomila persone si mettano in fila ai tornelli ed escano, non è certo un'operazione di un quarto d'ora. Anche perché prima di arrivare all'uscita il tragitto e' lungo. E nessuno manifesta questa gran fretta nel percorrerlo. Mettici un po' di coda, mettici almeno 500 ritardatari, ed ecco che la mezzanotte scatta in un attimo. L'effetto «Cirque du soleil» fa il resto e la prima dimostrazione c'è dopo la rappresentazione in anteprima dello show. Una volta finito lo spettacolo in anfiteatro (a tre quarti del corridoio e lontano dall'uscita ovest del metro') la gente non si precipita certo all'uscita. Ha voglia di guardarsi intorno e strappa sempre qualche minuto in più. Annunci o non annunci. Poi c'è la sosta in bagno (con fila), la ricerca di una bottiglietta d'acqua prima di incamminarsi. Intanto i minuti volano. Solo chi torna a casa in taxi fa in fretta ed è vicino alla sua uscita (ingresso sud, Merlata). Detto questo, l'Expo by night è un successo. Sarà per questo che l'unico numero fornito dal commissario unico Giuseppe Sala, riguarda proprio gli ingressi dopo le ore 19, quelli a 5 euro: per ora 100mila a sera. La gente e' talmente tanta che anche i ristoratori spostano un po' più in là l'orario ufficiale della chiusura. E i baracchini che vendono cibo da strada ci pensano due volte prima di allontanare la gente in coda davanti al banco. Sia di fronte ai camioncini dell'Olanda, sia al bar sotto le stelle del Belgio, sia allo stand delle crêpes alla Nutella, si continua a lavorare anche se mancano pochi minuti alla chiusura. A dimostrazione che Expo attrae più per le attività esterne ai padiglioni che per il resto. In certi «paesi», da Israele alla Repubblica Ceca, i visitatori tirano lungo attorno ai tavoloni o sulle sdraio e vogliono finire in santa pace la loro birra. Tanto sanno che i mezzi ci sono: i treni per Milano passano anche a mezzanotte e 21 minuti. L'ultimo è all'una meno dieci. Chi si incammina verso i tortelli incrocia i dipendenti Amsa e i lavoratori della notte di Expo: loro si che rispettano al minuto l'orologio.

La gente esce con il gelato in mano e, in senso di marcia opposto, arrivano le squadre di operatori che spingono i cartellini verdi delle pulizie.

Commenti