Quelle liti per assegnare alloggi senza la graduatoria

Quelle liti  per assegnare  alloggi senza la graduatoria

Da una parte l'ex prefetto Gian Valerio Lombardi oggi presidente di Aler Milano e il suo strappo vergato in una lettera inviata a fine maggio al sindaco Giuliano Pisapia. Nero su bianco la disdetta della convenzione con il Comune per la gestione dei 28mila immobili di sua proprietà. Sei mesi di tempo per trovare una soluzione che sembra sempre più complicata: una nuova convenzione con Aler o la decisione di affidare ad altri la gestione. Dura la replica di Pisapia: «La disdetta era inevitabile in quanto, nonostante i diversi tentativi e le richieste del Comune, da parte di Aler Milano non si è riusciti a migliorare la situazione e affrontare i gravi problemi di gestione e manutenzione che rimangono ancora irrisolti». Una resa dei conti arrivata dopo mesi di accuse reciproche e tentativi (andati a vuoto) di ricomporre la frattura. «Questo - diceva il sindaco - ha provocato numerose gravi difficoltà che la gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica da parte di Aler non ha superato».
Solo l'ennesimo episodio di uno scontro che ha visto impegnata sul fronte Comune l'assessore alla Casa Daniela Benelli e su quello regionale la collega Paola Bulbarelli delegata dal governatore Roberto Maroni a rivoluzionare la gestione degli alloggi popolari. Tra i massimi motivi di attrito la continua richiesta (o meglio pretesa) avanzata dal Comune di sforare quel 25 per cento di case a disposizione. Con l'uso disinvolto dell'assegnazione di «alloggi in deroga», abitazioni riservate in particolari casi senza la necessità di rispettare le graduatorie. Una pratica piuttosto utilizzata in passato da Palazzo Marino, ma alla quale Maroni ha preteso di mettere un veto assoluto. Case solo a chi ha aspettato pazientemente in graduatoria.

Ma come dimenticare la richiesta di poteri da commissario per l'emergenza abitativa da assegnare direttamente a Pisapia e la pretesa di intervenire sulla gestione economica dell'ente? Con quella proposta di un'unica società presto naufragata sulle rivalità tra Palazzi.

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