Con questa giunta anche morire costa di più

Aumenti fino al 50% su tram, sosta, servizi cimiteriali. E il sindaco è professionista nel tagliare nastri non suoi

Con questa giunta anche morire costa di più

Braccioli in omaggio domani davanti alla piscina Cozzi, in viale Tunisia. Un regalo-provocazione dei Giovani di Forza Italia per denunciare che «Milano affoga nelle tasse» e l'ultima stangata ha colpito proprio gli appassionati di nuoto. Da inizio ottobre l'ingresso in piscina è salito fino al 75% in più, sono aumentati gli abbonamenti e diminuite le fasce di riduzione, l'ingresso singolo è passato da 4 a 7 euro. I giovani azzurri invitano tutti gli sportivi (e non) a protestare davanti all'impianto a partire dalle ore 18.30. L'«operazione verità» lanciata ieri dai coordinatori locali del partito prosegue sabato con volantinaggio ai banchetti allestiti in nove mercati, uno per zona: in viale Papiniano, via Valvassori Peroni, Oglio, via della Rondine angolo Inganni, Osoppo, Fauchè e Garigliano dalle 9 alle 17, in viale Monza dalle 9 alle 14 e in via Tabacchi dalle 9 alle 13.

Il confronto tra la manovra 2010, l'ultima dell'era Moratti, e quella del 2014 è impietoso: 770 milioni di tasse in più. Si parte con l'addizionale Irpef, che allora nemmeno esisteva, la giunta appena arrivata ha reintrodotto un'imposta che i milanesi non pagavano da dieci anni e nell'ultimo bilancio è arrivata a quota 180,5 milioni di euro di prelievo dalle buste paga. Le tasse sulla casa sono passate in quattro anni da 303 milioni a 776, più del doppio. Non esisteva la tassa di soggiorno, da cui almeno i residenti sono esenti ma porta nelle casse sempre a secco di Palazzo Marino 32,6 milioni in un anno (dovrebbero essere reinvestiti sul settore turistico ma vengono fatti rientrare nel calderone della spesa corrente). Dopo la revisione quasi immediata del regolamento sul suolo pubblico la giunta Pisapia è riuscita a portare gli incassi dalla Cosap da 29 a 64 milioni in un anno, nonostante le proteste di commercianti, traslocatori e mondo della moda (tanto per citare). Persino la festa dell'Unità, non a caso, ha traslocato negli ultimi due anni da Milano a Sesto San Giovanni perchè montare per due settimane i tendoni sarebbe costato troppo. La tassa sulla casa, che si compone della somma tra Tari e Tasi, pesa per 289 milioni di euro sul conto finale. Con una mano si aumentano le tasse, con l'altra le tariffe: il salto da un euro a 1,5 del biglietto Atm ha quasi fatto la storia, un anno dopo è scattato quello degli abbonamenti studenti e anziani (da 17 a 30 euro per gli over 65), poi gratta e sosta, musei civici (persino l'ingresso all'Acquario da gratuito è passato a 5 euro), è cresciuto del 30% persino il servizio di inumazione nei cimiteri cittadini. Anche morire, ahimè, costa di più.

Tanta spesa tanta resa? Macchè. Il livello dei servizi lo possono giudicare benissimo i milanesi, senza bisogno di aiuto. Sulle opere pubbliche, aspettando che almeno il restyling del teatro Lirico entri nel vivo, il sindaco si limita a tagliare i nastri di progetti iniziati prima di lui.

Con il centrodestra sono nati, per dire, il Museo del '900, il servizio di bike sharing, è stato conquistato Expo. Il sindaco ha inaugurato la M5 partita sotto la vecchia giunta e forse riuscirà persino a bloccare la M4.

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