Via alla raccolta dell'umido da oggi in altre 230mila case

Fino a oggi gli scarti del cibo venivano buttati nel cassonetto marrone solo in due quarti della città. Da oggi la raccolta dell'umido prende il via anche nell'area nord est di Milano che corrisponde all'intera zona 2 e a parte delle zone 3 e 9. Ad aggiungere il contenitore marrone a fianco di quello bianco (per carta, cartoni, tetrapack), giallo (plastica) e verde (vetro, lattine) saranno da oggi altri 375mila milanesi che abitano nei quartieri di piazzale Loreto, via Padova, via Palmanova, Crescenzago, viale Monza, Niguarda e Stazione Centrale, Porta venezia, Città Studi e Rubattino. Ogni giorno il sacchetto di casa potrà essere buttato nel contenitore condominiale. Amsa passerà per la raccolta due volte la settimana negli stessi orari e giorni del ritiro dell'indifferenziato. Sono stati oltre 16.500 i cassonetti condominiali marroni distribuiti insieme a 230 mila kit per la raccolta in casa tra cestelli aerati da dieci litri, corredati di istruzioni per la corretta suddivisione. Non solo. Grazie a un accordo del Comune con la società Novamont e Virosac sono stati forniti gratuitamente i sacchetti biodegradabili e compostabili e uno sconto di un euro per l'acquisto di un'ulteriore confezione. «Con la progressiva estensione dell'umido che a giugno arriverà a coprire tutta la città - ha detto l'assessore all'Ambiente Pierfrancesco Maran - Milano punta a diventare la capitale della raccolta differenziata per Expo 2015». La raccolta dell'umido è partita ormai un anno fa, a novembre, nella zona sud ovest. A giugno si è allargata anche a sud est, ora parte a nord est e a giugno coprirà anche l'ultima zona rimasta. «I risultati finora sono molto positivi - ha confermato Paola Petrone, direttore di Amsa - e contiamo di confermare il trand anche nella terza fase che parte oggi caratterizzata da numeri maggiori con 1052 vie e 11.590 numeri civici». La raccolta differenziata in città infatti è in costante aumento. Nei primi 10 mesi del 2013 è stato diviso il 42,5 per cento dei rifiuti (erano il 36,5 per cento l'anno prima). Per quanto riguarda l'umido, l'avvio tra le famiglie di metà città ha fatto lievitare la raccolta da 32mila tonnellate del 2012 (derivanti dalle sole utenze industriali) alle 56.739 di quest'anno, con un incremento del 76 per cento. Ed è proprio l'umido - dove fino a oggi è stato raccolto - che traina la raccolta differenziata (è poco al di sotto del 50 per cento). Per un'altra fetta di città si tratta da oggi di prenderci un po' la mano. Bisogna fare spazio a un altro bidoncino e appiccicare un altro post sul frigorifero per avere chiaro «dove» buttare «cosa». Per l'umido trovate l'elenco nel grafico sotto. Si tratta appunto di tutti gli scarti del cibo, carne e pesce, gusci di uova, verdure e fiori, pane, pasta e riso ma anche fazzoletti e tovaglioli sporchi. In caso di dubbio resta sempre l'«indifferenziato» quel sacco trasparente dove si butta ad esempio carta e cartoni (come quello della pizza) sporchi o con resto di cibo, carta oleata, pannolini, cerotti o mozziconi di sigarette. Un sacco che da quando è diventato trasparente si è svuotato ancora di più. Nei primi 10 mesi del 2013 i rifiuti differenziati sono arrivati a 228.701 tonnellate contro le poco più 201mila dell'anno precedente.

E se la crisi dei consumi si fa vedere anche dentro i rifiuti, che registrano un calo quest'anno del 2,6 per cento in città, ormai le tonnellate che vengono distinte e dunque recuperate sono migliaia: si va dalle quasi 54mila della carta, alle 51mila del vetro, alle 32mila della plastica.

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