«Raccontateci il Cenacolo come ha fatto Dan Brown»

I turisti chiedono alle guide di spiegare Leonardo nello stile del «Codice da Vinci»

«Raccontateci il Cenacolo come ha fatto Dan Brown»

Il mistero di un volto. Identikit nell'arte, dopo l'arte dell'identikit. Un nome. Bianca Maria Scapardoni, meglio nota come la contessa di Challant, vissuta a cavallo tra la fine del Quattrocento e il 20 ottobre 1526. Quando morì. Decapitata. Sul rivellino del Castello. Ricca ereditiera dalla vita scandalosa, andò in sposa a un Visconti ma restò vedova prematuramente. Si risposò con il conte Renato di Challant, ma fu accusata di essere la mandante di un omicidio. A farne le spese uno dei suoi molti amanti. Per questo... perse la testa. Se ne innamorò anche Matteo Bandello, un contemporaneo. Letterariamente, però. E ne narrò le dissolute gesta. «E chi bramasse di veder il suo volto ritratto dal vivo, vada ne la chiesa del Monistero Maggiore, e là dentro la vedrà dipinta».

Il riferimento è agli affreschi di San Maurizio. In corso Magenta. Molti l'hanno cercata. In pochi l'hanno individuata. Negli stessi anni un altro volto campeggiava su un muro milanese. Nel refettorio domenicano di Santa Maria delle Grazie, Leonardo aveva dipinto l'Ultima cena. Databile fra il 1494 e il 1498. Alla destra di Cristo, un volto dai dolci tratti femminili. Per secoli è stato riconosciuto come Giovanni, uno dei Dodici. Poi venne Dan Brown e decise di riscrivere la storia. E l'arte. A modo suo. Il codice Da Vinci , pubblicato nel 2003 e uscito in Italia l'anno dopo, teorizzava che quel viso non fosse del discepolo, ma di una donna. Maria Maddalena. Colei che, secondo versioni mai riconosciute dalla Chiesa, potrebbe essere stata l'amante di Gesù.

Una chiave di lettura che traspare da altri libri. Turin shroud . In whose image e La rivelazione dei Templari di Lynn Picknett e Clive Prince. Ma anche da film come L'ultima tentazione di Cristo di Martin Scorsese, tratto da un romanzo del 1960 - L'ultima tentazione del greco Nikos Kazantzakis - che fece molto parlare di sé non appena uscì sul grande schermo. Era il 1988. Scorsese blasfemo, si disse. E via ipotizzando. E via solleticando prurigini hot in salsa sacra.

Eppure quei riflessi a luci rosse intrigano i turisti più dell'ortodossia storico-artistica. Sono le guide turistiche stesse a rivelarlo. I visitatori chiedono che venga loro spiegata la versione «made in Dan Brown». Alla faccia del dotto Rinascimento di casa nostra. E così i Ciceroni si sono trovati costretti a leggersi Il codice Da Vinci , qualora non lo avessero già fatto. A impararsi tutto su Robert Langdon e sulle sue deliranti divagazioni storiche. Poi a prenderle come vangelo e a servirle su un piatto dorato a mr and mrs Smith. Sic transit gloria mundi , insomma. O, quanto meno, gloria artis. Certo è che la «canzoncina» richiesta dai turisti, le guide devono averla imparata bene, perché le presenze al Cenacolo sono andate via via aumentando negli anni. Il restauro durato dal 1978 al 1999 - uno dei più lunghi in assoluto - ha dato un primo e parziale assaggio di sé nel 1996 quando si registrarono 292.812 ingressi. Da allora l'afflusso è andato crescendo e la tendenza è in quasi costante salita, proprio dal 2003 ad oggi, cioè da quando le parole di Dan Brown sembrano diventate oracolo per visitatori che forse affollano il refettorio proprio sull'onda del celebre giallo.

Certo è che dalle 292mila presenze del '96 si è arrivati alle 307.340, salite passo passo fino alle 337.946 del 2010, prima di una consistente impennata - +51mila visite nel 2011 e un ulteriore +19mila nel 2012 - che ferma il totale a 407.480, già salito nel 2013 a 410.157. Ora sarebbe curioso chiedersi che cosa mai domanderanno sul Cenacolo i commissari d'esame ai candidati per diventare guide turistiche. Quest'anno è cambiata la regolamentazione che attende di essere codificata in una legge regionale. Si dovrà capire se le competenze resteranno alla Provincia o finiranno al Pirellone. Le Province non godono ottima salute e vivono il capolinea dell'abolizione. La Regione ci pensa.

A Roma, giorni fa, l'esame è stato indetto a cura della Provincia. Chissà se la Lombardia applicherà per Milano la stessa delega che il Lazio ha affidato alla Capitale. Intanto lo studente attende. Guardando con un occhio la storia dell'arte. E con l'altro Dan Brown.

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