«Ragazzi che concerto» Così la Civica Pozzi difende la sua storia

Da 50 anni è un importante «avamposto culturale» Ma il futuro è incerto. La direttrice: «Siamo vivi»

Antonio RuzzoUn piano a coda, le percussioni, gli strumenti, le chitarre e il coro. La sala dell'Auditorium Gaber di Palazzo Pirelli per un pomeriggio fa il pieno di note. Niente convegni, niente incontri o corsi di formazione. É la musica a prendersi lo spazio e l'attenzione del pubblico delle grandi occasioni. «Ragazzi che concerto» inaugura la stagione musicale del Pirellone. «Una rassegna che dà spazio alle scuole di musica di eccellenza nel territorio lombardo- spiega il presidente del Consiglio Regionale Raffaele Cattaneo- e che serve a valorizzare il talento dei nostri giovani. Come diceva Aristostele la musica è essenziale nella loro educazione». E tocca alla Civica Antonia Pozzi di Corsia salire sul palcoscenico. Un concerto di un paio d'ore, con 45 ragazzi eleganti ed emozionati che suonano brani da Chopin a Rossini, da Mozart a Rachmaninov alle canzoni popolari sudamericane e si prendono gli applausi che meritano. Tanti. Due ore per raccontare in musica quasi 50 anni di storia e di note, ma non solo di note perchè nelle corde di questa scuola ci sono le produzioni teatrali, i laboratori artistici, le collaborazioni con le università, le iniziative culturali, le celebrazioni per le giornate della memoria, i concerti nei cortili ed altro ancora. Un investimento a futura memoria, un «tesoretto» civico che è servito a far crescere generazioni di musicisti che poi si sono diplomati in Conservatorio. E qualcuno è anche tornato ed ora insegna. Un avamposto culturale in quello che anni fa era un paese complicato dell'hinterland ed ora è ormai un tutt'uno con la città e con tutte le problematiche delle periferie metropolitane. E allora è importante seminare. «Sì, siamo un po' tutto questo- racconta la direttrice Lorena Portalupi- Dal 1969 formiamo musicisti ma soprattutto diamo la possibilità a tanti ragazzi di crescere perchè la musica non è solo professione ma sono regole, passione, sono la capacità di lavorare con gli altri, di ascoltare. E in un momento dove tutto è cotto e mangiato, dove tutto si è un po' volgarizzato questo è un piccolo patrimonio che abbiamo l'orgoglio di trasmettere ogni giorno ai nostri ragazzi». Trecentocinquanta quelli che seguono i corsi. Ma sono stati anche di più negli anni passati. Chitarre, pianoforti, clarinetti, violini, arpe, percussioni e tutto ciò che serve a mettere insieme una melodia. Qui la musica è esperienza. «Un'esperienza che sono i concerti che organizziamo da sempre nella nostra città- spiega la direttrice- ma anche quello a cui siamo stati invitati dalla Regione domenica. Siamo stati avvisati prima di Natale perchè la nostra scuola era stata individuata come una delle eccellenze lombarde e ciò ovviamente ci riempie di gioia». Gioia che però un po' è velata.

La Civica Antonia Pozzi infatti ha qualche incertezza: «É vero quest'anno scade il la convenzione con il Comune e non sappiamo ancora bene quale potrà essere il nostro futuro- spiega Lorena Portalupi- Abbiamo chiesto un colloquio per capire quali sono i progetti ma per il momento non siamo stati convocati. Allora aspettiamo ma non con le mani in mano. E il concerto dell' Auditorium Gaber è il nostro biglietto da visita: siamo vivi...».

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