Rattoppare Milano? Costa 180 milioni

I fondi del Comune per le emergenze: edilizia scolastica, infrastrutture, case popolari e beni culturali

«Il 2015 mette al centro la scuola, anzi #labuonascuola». Ha scritto due giorni fa Matteo Renzi su Twitter. In un video registrato a Palazzo Chigi ha poi esplicitato lo slogan: «Se riparte la scuola riparte l'Italia. Noi ci stiamo credendo, ci stiamo lavorando, stiamo investendo, mettendo tanti soldi che sono soldi degli italiani». Bene. Anche il 2014 sembrava l'ora della svolta. Ai primi di marzo Renzi aveva scritto agli 8mila sindaci: «Cari colleghi - attaccava - vogliamo che il 2014 segni l'investimento più significativo mai fatto da un governo centrale sull'edilizia scolastica». Indicava pertanto tempi strettissimi (il 15 marzo) per segnalare un edificio da ristrutturare: «Non vi chiediamo progetti esecutivi o dettagliati» solo «l'indicazione della scuola, il valore dell'intervento, la tempistica. Semplice e operativo come sanno essere i sindaci». E persino Giuliano Pisapia, avvezzo ad annunciare consultazioni di maggioranza o popolari sulla qualunque, aveva indicato alla scadenza non una, ma due scuole: la media di Viscontini da abbattere e ricostruire in legno (con 13,5 milioni di spesa) e l'elementare di viale Puglie (12 milioni), dove è già in corso la bonifica amianto. Messa alle strette dal Ministero all'Istruzione che imposto non più di un istituto, la giunta ha optato per viale Puglie. Ma ora, entrambi gli interventi rientrano nel Piano delle Opere pubbliche prioritarie che è stato finanziato a fine 2014 e verrà attuato nel corso di quest'anno. «Non abbiamo più avuto notizie dei fondi del governo - ammette l'assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza - e i lavori non possono attendere. Se arriveranno sposteremo la spesa da viale Puglie ad un'altra scuola, altrimenti pagherà il Comune». E il Piano delle Opere per il 2015 ammonta a un totale di 180 milano di euro, dai circa 74 milioni per l'edilizia scolastica ai 35 per le infrastrutture, quasi 45 milioni per l'edilizia residenziale pubblica e 25,3 milioni sui beni culturali.

La mappa degli interventi va a sanare (forse) alcune situazioni di emergenza. Due milioni di euro ad esempio sono stati stanziati per la manutenzione della Piramide del Cimitero Maggiore, a costante rischio di allagamento. I cittadini che vanno a trovare i propri cari al Musocco protestano di continuo per lo stato di degrado. Ben 23 milioni sono pronti per la manutenzione straordinaria delle strade, troppe ancora da rattoppare in tempo per Expo. Un milione e mezzo per la manutenzione delle tombinature (causa di allagamenti in caso di piogge intense) e 7,6 milioni per quello del Cavo Redefossi da piazza Oberdan e V Giornate, in pratica il condotto sotterraneo che ha causato nel cordo dell'anno il crollo di tratti stradali. Con circa 3,4 milioni saranno abbattute 4 scuole chiuse da anni (via Ghini, Betti, Martinelli e Martinetti) e preda di occupazioni abusive. Il Comune ha stanziato 10,9 milioni per l'abbattimento di barriere architettoniche (tra cui 3,8 milioni per rendere accessibili le scuole, 3 per le scale mobile della M1 e M2, due milioni per scivoli stradali). Con 200mila euro sarà dotata di una migliore prestazione energetica la Villa Reale di via Palestro. Nell'elenco c'è l'ampliamento della biblioteca di Baggio (450mila euro), il recupero di alloggi sfitti (14,4 milioni), la manutenzione della segnaletica stradale (4 milioni) e delle piste ciclabili (3 milioni).

Critico il consigliere Fdi Riccardo

De Corato: «Un'enfasi ingiustificata da parte delle giunta, sono opere che partono con 2 anni di ritardo, colpa dei Bilanci 2013 e 2014 approvati quasi alla fine. E nell'anno di Expo non c'è traccia del preventivo 2015».

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