Regione contro il progetto di Sala «Assurdo dare ospedali ai profughi»

Gallera boccia Palazzo Marino: «Una proposta pericolosa»

C'è chi la definisce «strampalata», chi «fantasiosa». La proposta di accogliere i clandestini che continuano ad arrivare in città negli ospedali dismessi o nelle caserme in disuso, lanciata ieri dal sindaco, è stata rispedita al mittente. Davanti allo spettacolo dei profughi costretti a dormire all'adiaccio in queste notti per il sovraffollamento dell'hub di via Sammartini, due giorni fa Beppe Sala è tornato a fare pressing sul governo perché conceda appunto spazi come ex ospedali o caserme per sistemare i migranti che continuano ad arrivare. Nei piani di Palazzo Marino l'ex ospedale di Garbagnate, di proprietà del Comune peraltro, e l'ex San Gerardo di Monza di proprietà della Regione.

A salire sulle barricate ieri l'assessore al Welfare della regione Lombardia, Giulio Gallera, che ha definito la proposta «pericolosa». «Sono francamente molto stupito dalla proposta del sindaco che evidenzia l'assoluta mancanza di strategia e di lucidità sulla gestione dei profughi - attacca l'assessore Gallera-- La proposta di collocarli nelle strutture ospedaliere dismesse appare assolutamente strampalata, priva di ogni logica e addirittura destabilizzante e pericolosa da molteplici punti di vista». Secondo il titolare al Welfare infatti le strutture ospedaliere non avrebbero i requisiti di sicurezza e agibilità necessari per essere adibiti a ricoveri. Non solo, il fatto di concentrare centinaia di profughi in mezzo alla città, nello specifico a Monza (l'ex San Gerardo è sotto la giurisdizione regionale) creerebbe problemi di ordine pubblico e sanitari. «Regione Lombardia è assolutamente indisponibile a mettere a disposizione gli ospedali dismessi di propria proprietà. Per quanto riguarda l'ospedale dismesso di Garbagnate del Comune - ha polemizzato Gallera - diffidiamo da compiere una decisione che rischia di essere devastante». Il vecchio nosocomio sarebbe collegato alla nuova struttura dai sotterranei: «il rischio è quello di creare una favela accanto ad un luogo di sofferenza e cura con pericoli anche sanitari».

Intanto ieri i cittadini di San Colombano al Lambro hanno lanciato l'allarme per la decisione del governo di sistemare cento profughi nel condominio Roccabarra. L'assessore regionale alla Sicurezza Simona Bordonali ha invitato il prefetto di Milano a rivedere la decisione. «Non è possibile sistemare cento immigrati in una parte di condominio a contatto con le abitazioni dei residenti - spiega Bordonali -.

Oltre a cooperative e albergatori falliti, ora anche gli imprenditori edili si mettono a speculare sul business faraonico dell'immigrazione. È tempo di dire basta e di risolvere il problema alla radice, bloccando le partenze e rimpatriando le decine di migliaia di clandestini».

MBr

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