Forza Italia in Regione fa sul serio. Lo hanno capito tutti e qualcuno cerca anche di riposizionarsi, mettendosi al riparo dalle possibili conseguenze, che ormai prevedono anche uno scenario di crisi - a meno che non si arrivi a una composizione dignitosa e in tempi rapidi. La questione è quella della giunta regionale, alla quale gli azzurri vogliono fare «il tagliando», per rilanciare l'azione del Pirellone sistemando alcune caselle nella giunta di Roberto Maroni. Le parole pronunciate ieri dalla coordinatrice lombarda Mariastella Gelmini non lasciano spazio a dubbi: «In Regione Lombardia - ha detto - non governa un monocolore leghista. E noi non siamo alleati di serie B. Da tempo aspettiamo un rilancio e una maggior condivisione delle scelte». Insomma, gli azzurri non stanno bluffando: battono i pugni sul tavolo e sono determinati a portare fino in fondo la partita, con effetti anche pesanti, a partire dall'uscita dall'aula che, per la maggioranza in Consiglio, avrebbe conseguenze dolorose, per esempio nella discussione della legge sul consumo del suolo. In Consiglio Forza Italia conta dieci consiglieri ma - più ancora dell'impatto numerico sugli equilibri interni - è chiaro che una decisione del genere avrebbe un effetto dirompente sulla sopravvivenza di una maggioranza di centrodestra nella prima Regione d'Italia.
Gli alleati stanno facendo i conti con questa determinazione. In particolare il Nuovo Centrodestra, che sarebbe la formazione più direttamente coinvolta da un riequilibrio interno alla giunta. Venerdì sera, il capogruppo degli «alfaniani», Luca Del Gobbo, era intervenuto rispondendo picche alla richiesta di Forza Italia. «In questo momento - aveva detto - non riteniamo prioritario e opportuno un rimpasto della Giunta sia per le sfide che ci attendono nell'immediato sia per le riforme in atto a livello nazionale». Ieri i toni si sono decisamente ammorbiditi, come ha dimostrato la dichiarazione di Maurizio Lupi: «Se un rimpasto sarà utile a rafforzare la giunta ben venga - ha aperto l'ex ministro - se Forza Italia invece decide di uscire dalla maggioranza solo perché non fanno il rimpasto non spetta a noi rispondere a questa domanda». «Decideranno Maroni e la maggioranza» ha tagliato corto Lupi, e lo stesso Del Gobbo ha calibrato la sua posizione: «Non dico che la questione non debba essere affrontata - ha precisato - ma lunedì c'è stato un tavolo con Maroni, i capigruppo e i coordinatori e ci siamo lasciati con la decisione di procedere a un aggiustamento complessivo nel momento in cui si dovrà vedere l'effetto che avranno, anche sulle competenze, le riforme che sono state approvate o che sono in discussione».
Ieri Maroni non si è fatto vedere alla maratona oratoria di tutto il centrodestra a Palazzo Lombardia. Domani ci sarà una nuova riunione dei capigruppo. E Forza Italia deciderà il da farsi: «Il tempo passa e non riceviamo segnali - ha avvertito Gelmini». Il tempo è scaduto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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