Una pioggia di critiche accompagna la vittoria di Beppe Sala alle primarie del centrosinistra. Mister Expo correrà per diventare sindaco di Milano ma il voto di questo fine settimana più che incoronarlo rischia di appiccicargli addosso il un marchio indelebile. L'aver vinto anche grazie alle truppe cammellate di cinesi ha scatenato una polemica senza fine. "Sala - riassume bene il leader della Lega Nord Matteo Salvini - vince con i soldi di Expo e i voti dei cinesi".
Appena la vittoria è stata ufficiale, Matteo Renzi ha chiamato Sala per congratularsi. Occasione anche per fare "in bocca al lupo a Beppe" e a Milano e i milanesi per la sfida per Palazzo Marino. "Ringrazio tutti coloro che hanno votato - ha detto il premier - i militanti e i volontari che hanno lavorato ai gazebo e i candidati che si sono confrontati sul futuro di questa grande città". Su Twitter invece Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, chiede al partito la massima unità: "A Milano la bellezza della democrazia. Congratulazioni e bravo a Beppe Sala. Ora tutti insieme per vincere a giugno". Ma sullo sfondo restano le polemiche per le code di cinesi che in questo fine settimana sono accorsi a votare. "Vittolia! - ironizza il governatore della Liguria, Giovanni Toti - Sala ha vinto le primarie... Festeggiano a Chinatown".
I numeri delle primarie milanesi non sono certo edificanti. I 55mila milanesi accorsi a votare sono ben lontani da quota 67mila votanti registrati nel 2011, quando le primarie incoronarono Giuliano Pisapia come candidato sindaco arancione. A questo giro il Pd sperava di sfondare quota 70mila.
Mariastella Gelmini, coordinatrice regionale di Forza Italia in Lombardia, fa poi notare il continuo balletto sui numeri: "Prendiamo atto delle cifre sui votanti, ma il Pd non è il Ministero degli Interni. Tanti i cinesi ai seggi... A giugno, però, i milanesi faranno una scelta diversa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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