Sabato scorso il premier Matteo Renzi ha calcato la passerella dell'Hangar Bicocca e sul palco dell'«Expo delle idee» ha dato la carica agli amministratori e al popolo che lavora intorno all'Esposizione, dai ricercatori ai testimonial. Il 2015 sarà «l'anno felix» ha ribadito prendendo a prestito il sito creato dal collega ministro alla Cultura Dario Franceschini che tutto sarà «verybello». Persino il sindaco Giuliano Pisapia, ha detto peste e corna del leader del Pd in questo periodo, si era quasi rigalvanizzato. Ma l'assessore al Bilancio Francesca Balzani due giorni fa è volata a Roma per incontrare il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan con la delegazione Anci guidata da Piero Fassino, e i segnali di attenzione verso la città dell'Expo sono rimasti piuttosto bassi. Quantificabili, per ora, in 143 milioni di euro. Non si sarebbe parlato in quella sede dei 54 milioni - su 114 - che mancano all'appello per coprire i servizi straordinari (dalla raccolta rifiuti ai trasporti pubblici ai controlli dei vigili) necessari nei sei mesi dell'Expo. Si accorciano i giorni al via, e ormai sono quasi dati per persi. Ma Padoan è stato poco possibilista anche sul fondo di compensazione da 625 milioni introdotto nel 2014 dal governo per garantire l'invariabilità di gettito, per 1800 Comuni, nel passaggio dall'Imu a Tasi. Per quest'anno, i sindaci potrebbero essere costretti a barcamenarsi con la chiusura dei Bilanci facendo a meno di quella voce, che per Milano vale 89 milioni di euro. La trattativa rimane aperta, ma le speranze sono deboli e Palazzo Marino si + impegnato a portare in commissione e poi in giunta il documento di previsione entro la prossima settimana o al più tardi la successiva. La Balzani ha già chiesto ai colleghi assessori di ridurre ai minimi termini le liste delle priorità, ma la spending review potrebbe non bastare. Il sindaci si è già impegnato a non alzare le tasse e a non tagliare servizi per quest'anno. Uno sforzo straordinario, come anticipava giorni fa il Sole24Ore, potrebbe venire chiesto ancora una volta alle società partecipate, per chiudere i conti il Comune dovrebbe chiedere dividendi per un ammontare di 50 milioni di euro. Ma ha ben presente che sia Atm che Amsa, per dire, saranno sotto sforzo economico per Expo, tanto più se il pacchetto di 114 milioni di fondi per gli extracosti presentato a Roma si fermerà alla quota attuale, 60 milioni.
Nel quadro si inserisce la delicata approvazione delle correzioni al Regolamento Cosap. La giunta per la terza settimana di fila ha rinviato il voto: Pd, Sel e l'assessore al Commercio Franco D'Alfonso non hanno ancora trovato la quadra su esenzioni e revisione di alcune aliquote.
Se il testo viene approvato dopo il Bilancio, le modifiche scatteranno solo da gennaio 2016, e potrebbe non essere un male per le categorie che rischiano una nuova stangata. Tra i punti delicati, si parla di far pagare il 50% in più a chi occupa strisce blu. Il Pd ribadisce che avrebbe effetto solo sulle piazzole degli hotel, il testo parla invece di «occupazioni temporanee». Un giallo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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