Renzi fa il guastafeste e candida Sala sindaco

Il premier lancia il capo Expo: «Mi piace tantissimo, decida lui» Ma gli altri candidati chiedono le primarie: «Può partecipare»

Non è la prima volta che Matteo Renzi canta le lodi di «Beppe» (come lo chiama amichevolmente in pubblico) Sala. Ma ieri a domanda sull'ipotesi di una candidatura del commissario Expo a sindaco il premier ha riposto: «A me piace moltissimo, ma fino al 31 ottobre lasciamolo lavorare. Poi dipenderà molto da lui e dal Pd di Milano. Darà comunque una mano al Paese». Parole che assumono più peso nel giorno in cui sulle pagine Repubblica prende quota per il dopo Pisapia l'ipotesi del vicesindaco Francesca Balzani, che ha un profilo trasversale (alle primarie per la Liguria si schierò al fianco di Sergio Cofferati, è molto amica di Stefano Fassina, tra i suoi sponsor più vantare il vicesegretario renziano Debora Serracchini ma anche il ministro e «giovane turco» Andrea Orlando) e potrebbe quindi evitare la spaccatura con Sel e la sinistra radicale, almeno a Milano. Il suo nome garantirebbe la continuità con il Giuliano Pisapia, che in queste settimane è alla disperata ricerca di un'alternativa - preferibilmente «rosa» - all'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino e al deputato Emanuele Fiano, già scesi in campo ma giudicati troppo deboli. Se l'ipotesi Balzani per ora agita poco Majorino e Fiano, perchè l'interessata avrebbe (per ora) declinato l'offerta per motivi personali - è mamma di tre bimbi piccoli -, il pressing di Renzi su Sala vale doppio perchè giusto domenica il segretario sarà ai Giardini Montanelli alle 17 per il comizio finale della festa del Pd e lo stesso giorno, alle 19, farà un bagno di folla al fianco di Giuseppe Sala a Expo: insieme accompagneranno la «tappa» del leader degli U2 Bono Vox. «It begins with me. How the world can end hunger in our lifetime» è l'evento organizzato dall'Irlanda a cui parteciperà Bono .

Il commissario per ora non si sbilancia, chi lo conosce bene sa che ha gradito soprattutto le ultime parole di Renzi («darà comunque una mano al Paese»). Il manager sarebbe più interessato ad un ruolo nazionale per il rilancio del turismo. Ha già spostato dal 31 ottobre a fine dicembre la sua totale concentrazione sul lavoro: dovrà seguire le operazioni di inizio di smantellamento del sito. Ma secondo alcuni si tratta di strategia, un modo per allungare i tempi della scelta ed evitare (sa sarà un sì) le primarie. Possibile? I più cinici ieri commentavano che quel «dipenderà molto dal Pd di Milano» espresso da Renzi vale meno di zero: se ha scelto Sala e Sala accetta, la segreteria locale potrà solo favorire un accordo con Majorino, un ticket col commissario perché si tiri indietro dalle consultazioni. Una strada tutta in salita. L'assessore ieri si è «augurato che Sala possa partecipare alle primarie, l'unico modo possibile per scegliere il candidato. Potremmo ragionare su tempi e modalità tali da evitare che la durata di Expo rappresenti un ostacolo per lui, massima disponibilità».

Si dice che Renzi con consideri un grosso ostacolo neanche il niet di sinistra radicale e Sel sul nome di Sala. Il Pd potrebbe rischiare uno strappo al primo turno e recuperare i dissidenti al ballottaggio. Centrodestra permettendo.

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