Renzi rottama gli arancioni (e un po' anche il sindaco)

Il Pd archivia i comitati civici e detta la linea a Pisapia: «Non siamo più sudditi» Per trovare fondi lancia la lotteria: 2,5 euro a biglietto, primi premi iPhone e bici

Piazza Duomo invasa dai palloncini arancioni, il colore simbolo della campagna per Giuliano Pisapia sindaco nel 2011? Un'immagine da archiviare, almeno per il Pd milanese che ha un piano per «rottamare» la società civile e rimettere al centro il partito. E checchè ne dicano ufficialmente i colonnelli di Matteo Renzi, alle elezioni del 2016 il partito vorrebbe presentarsi anche con un candidato più «Democratico». Tempo al tempo. Per ora, come ha sottolineato nel suo intervento all'assemblea regionale del Pd il segretario cittadino Pietro Bussolati due sere fa, il tempo dell'anti-partitismo sembra già un lontano ricordo. E dopo il voto alle Europee il partito si è rafforzato e «anche a Milano è cominciato un nuovo corso, siamo sempre più protagonisti e abbiamo inciso con maggiore pregnanza su temi politici rilevanti: luoghi di culto, nuove infrastrutture, case popolari, diritti, aziende partecipate, grandi opere». Tradotto: per i primi tre anni di mandato Pisapia ha potuto trattare gli alleati come sudditi e consultarli a cose fatte, ma la musica è cambiata. E alla platea degli amministratori e circoli è tornato buono riportare l'esempio freschissimo del voto sulla linea M4, arrivato dopo una giunta sofferta e con il parere contrario della sinistra radicale (leggi il presidente Basilio Rizzo) e della «quota» arancione rappresentata dall'assessore Franco D'Alfonso. I fedelissimi del sindaco. «Noi siamo per le nuove infrastrutture» ribadisce Bussolati.

E il Pd è pronto a sfidare anche i «compagni», su un territorio che finora non è stato proprio neutro. Alla manifestazione del 25 aprile si vedono tradizionalmente più bandiere rosse, non c'è gara. Ma la marcia verso il 70esimo anniversario (che a Milano si terrà giusto a una settimana dall'inizio di Expo) è già partita con un programma lungo sei mesi - «Bella Ciao» - che prevede feste per i giovani, eventi, gite, incontri che «coinvolgano anche la Brigata ebraica che viene maltrattata ad ogni corteo». L'operazione immagine: arrivare il prossimo 25 aprile in piazza Duomo con una massa di bandiere del Pd e di volti giovani. La sinistra radicale è avvisata.

Le idee presentate in assemblea si scontrano con un problema grosso come una casa. I soldi, in parte de recuperare con le iscrizioni. Le slide modello Renzi scorrono sui monitor: «Vogliamo che entro il 2016 gli iscritti under 30 arrivino a superare i mille». Per motivare i circoli, la quota che spetterà loro sta per passare dal 10 al 20%, ma soffiano già le polemiche. Con la «Carta dei circoli» sarà valutata la produttività, ossia quante tessere riescono a macinare e quante gente portano alle primarie. In base ai risultati verranno distribuite risorse e poteri.

E mentre è ancora vago il progetto dl Fund Raising affidato a una società privata, partirà a breve una grande lotteria per finanziare in primis il programma «Bella Ciao» e poi le altre attività di partito: 2,5 euro a biglietto, verranno estratti il 15 maggio, a Expo già in corso. Obiettivo: 100mila euro di incasso. E dato che Renzi si è più volte ispirato a Steve Jobs, il primo premio non poteva che essere un iPhone6, poi biciclette per non trascurare gli ambientalisti.

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