Renziani e giunta in pressing Sala (quasi) pronto a tornare

L'ex commissario vuole un'altra mattina di riflessione Ma domani o giovedì potrebbe rientrare in consiglio

Chiara Campo

Gli assessori gli chiedono di rientrare subito in giunta e i renziani lo convocano in consiglio domani (o al più tardi giovedì) ma il sindaco scioglierà solo oggi la riserva. Ha chiesto al suo avvocato un ulteriore approfondimento legale, ancora questa mattina studierà con lui le carte e il possibile quadro accusatorio e se non emergeranno elementi nuovi potrebbe comunicare la decisione d rientrare a Palazzo Marino o - almeno - in aula, anche per togliere dall'imbarazzo la maggioranza che non saprebbe come giustificare ancora la sua assenza senza una spiegazione pubblica. Nella lettera inviata all'aula venerdì scorso per comunicare l'autosospensione dopo aver appreso di essere indagato nell'inchiesta sulla Piastra di Expo, si era impegnato a riferire all'aula entro una settimana e il tempo sta per scadere, rimangono due sedute fissate prima della pausa natalizia. Fino a ieri sera il suo entourage ha precisato che il sindaco è tranquillo, sta facendo le proprie valutazioni ma ancora non ha preso una decisione definitiva, nè sulla presenza, nè sul suo futuro. «Devo capire in questi giorni se sarò ancora un bene o un danno per la città» aveva spiegato venerdì scorso prima di cedere le deleghe alla vice Anna Scavuzzo e lasciare Palazzo Marino per la pausa di riflessione. Ma i legali e la squadra gli consigliano di tornare, e oggi potrebbe annullare ogni dubbio o resistenza.

Sala è stato indagato per falso materiale e ideologico. Ieri mattina il suo avvocato Salvatore Scuto ha avuto un colloquio che ha definito «sereno e soprattutto molto proficuo» con il Pg Roberto Alfonso e il sostituto Felice Isnardi. Un incontro breve, di circa mezz'ora. Poi si è tenuto l'ennesimo vertice a casa del sindaco, oltre a Scuto c'erano il capo di Gabinetto Mario Vanni, l'ex vicesindaco Ada Lucia De Cesaris che già lo ha difeso a settembre contro il ricorso dei 5 Stelle sulla presunta incandidabilità. Nel gruppo ristretto dei consiglieri anche l'assessore al Bilancio Roberto Tasca, un'altra presenza fissa accanto al sindaco da quando è scoppiato il terremoto a Palazzo Marino. Improbabile (tutto lascia supporre che un eventuale interrogatorio si terrà solo dopo le feste) ma non è escluso che l'ex commissario Expo decida di varcare anche lui le porte del Tribunale di Milano nelle prossime ore, magari per fare dichiarazioni spontanee e tentare di persuadere i magistrati a stralciare la sua posizione rispetto a quelle degli altri sei indagati. Tra questi ci sono Angelo Paris e Antonio Acerbo, ex manager Expo che si opporranno alla concessione della proroga delle indagini.

Il consigliere di Forza Italia Pietro Tatarella intanto Vi sembra normale, ha scritto su Facebook, «che chi oggi siede ne cda di Arexpo, la De Cesaris, partecipi a una riunione sull'avviso di garanzia al sindaco proprio in merito a vicende legate alla società Expo? É quantomeno inopportuno».

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