A Rho il Pd le canta a Mussolini

Revocata la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini

A Rho il Pd le canta a Mussolini

Gaudete et exsultate. La notizia che tutti aspettavamo è finalmente arrivata. No, il premier probabilmente non sarà il professor Giuseppe Conte. C'è qualche problemino e così l'Italia dopo ottanta giorni non ha ancora un governo. E nemmeno lo spread è sceso e anche la Borsa va giù. Il debito pubblico, invece, continua a salire e ha raggiunto un record storico che pagheranno (salato) i nostri figli. La disoccupazione resta altissima e quella dei giovani fa paura.

Ma per fortuna c'è il Comune di Rho. E proprio da lì arriva la buona notizia che nonostante tutto ci permette di guardare al futuro con rinnovato ottimismo. Perché con polso saldo, volontà ferrea e sprezzo del pericolo, gli amministratori hanno deciso di scrivere una pagina di storia. Epperbacco, era ora di cancellare un'onta non più tollerabile: la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini è stata revocata. La mozione del gruppo consiliare Pd nella seduta di lunedì è stata approvata dal consiglio.

E pazienza se lo stesso Pd sta ormai sparendo, se in Valle d'Aosta non è riuscito a eleggere nemmeno un consigliere e presto prenderà randellate alle comunali del 10 giugno. «Come avevo dichiarato il 25 aprile - esulta il sindaco Pietro Romano - ritengo doveroso revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini perché è indispensabile prendere in ogni modo le distanze dall'ideologia fascista». Ben fatto.

Alla faccia di quel generale Ferruccio Mola, Regio Commissario straordinario del Comune di Rho che il 20 maggio del 1924 la conferì all'allora presidente del consiglio dei ministri Benito Mussolini «quale segno di omaggio e di gratitudine di questo Comune verso il grande uomo che salvò l'Italia dallo sfacelo e la guida ai più alti destini».

Giustizia è fatta. Ai disoccupati, ai senza casa, all'invasione degli extracomunitari, alla sicurezza per strada ci pensi pure qualcun altro. Il Pd si deve occupare di cose più serie.

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