Cronaca locale

Riaprono asili e scuole con termoscanner, gel e cinquanta casette

Accolti tutti i 30mila bimbi alle materne. Cisl: "Mancano gli insegnanti alle primarie"

Riaprono asili e scuole con termoscanner, gel e cinquanta casette

Buone notizie per le famiglie milanesi. Il 7 settembre aprono le materne e i nidi e il 14 le scuole della città. Tutti i 30mila bambini iscritti alle scuole dell'infanzia saranno accolti, compresi i 3mila bambini che a luglio sembrava sarebbero rimasti senza posto. «Un grande lavoro è stato fatto con i presidi sul tema del pre e post scuola: c'è un problema di spazi e di personale ma il pre scuola per gli istituti dell'infanzia è garantito». Parola del sindaco Beppe Sala che ha dovuto poi spiegare che non ci sarà invece il servizio di post scuola. «Grande attenzione è concentrata sul pre scuola perché più richiesto, ma anche perchè dovendo scaglionare l'ingresso è più complicato».

All'ingresso di materne e nidi verrà effettuata la misurazione della febbre ai bambini con termoscanner acquistati dal Comune, mentre gli educatori verranno sottoposti a test sierologico pungi dito. Per le scuole primarie e secondarie, invece, come stabilito dal Governo, spetterà alle famiglie misurare la febbre prima dell'ingresso. A questo proposito l'assessore all'Edilizia scolastica e maestro elementare Paolo Limonta ha rivolto un appello accorato a tutto il personale scolastico perché si sottoponga ai test sierologici offerti dall'Ats: «Serve grandissima collaborazione per far ripartire la scuola in sicurezza - ha spiegato - così come viene richiesta alle famiglie, è doverosa anche da parte del personale scolastico».

Garantito anche il servizio di refezione che sarà modulato in modi diversi a seconda delle disponibilità degli spazi: in più del 50% delle scuole i bambini continueranno a mangiare nei refettori con orari scaglionati, in altri casi dove i refettori sono adibiti a aule, invece, i bimbi consumeranno il pranzo in classe, ma sempre con le scodellatrici che serviranno il pranzo ai bimbi «per garantire una migliore qualità dl cibo». Abolita quindi l'ipotesi del pasto preconfezionato «che si è visto - spiega l'assessore all'Educazione Laura Galimberti- sarebbe stato più rischioso in quanto il personale avrebbe dovuto aiutare i bimbi ad aprire le vaschette». Un investimento di 6 milioni di euro per potenziare la pulizia e la disinfezione degli ambienti, dei giochi, dei bagni, per dotare tutte le strutture di gel, mascherine e visiere trasparenti ma efficaci per le educatrici».

Per quanto riguarda i 50 moduli prefabbricati verranno utilizzati per le scuole che necessitano di manutenzione straordinaria e verranno consegnati tra il 14 settembre e inizio ottobre, non verranno utilizzati invece come aule extra negli altri casi: solo in 7/8 istituti sarà necessario ricorrere a spazi extrascolastici come oratori o circoli, per il resto i dirigenti scolastici con il supporto di palazzo Marino sono riusciti a mettere insieme il delicato puzzle del distanziamento per mantenere gli studenti in sede.

Rimane il nodo, ancora non sciolto, del personale docente come denuncia la Cisl: a Milano «per la scuola primaria il 96 per cento delle famiglie ha chiesto il tempo pieno, autorizzato nel 91 per cento dei casi», ma «l'organico è insufficiente e c'è il rischio che non sarà possibile garantire il servizio», spiega Massimilino Sambruna. Non va meglio per le materne «dove se non arriva un congruo numero di persone si dovrà applicare l'orario ridotto».

Le scuole dell'infanzia hanno bisogno di 4250 educatori, 400 la scuola primaria, 200 la secondaria di primo grado, 750 diplomati di secondo grado e 5800 collaboratori scolastici», ma «allo stato attuale la copertura è al massimo del 60 per cento» prosegue Sambruna.

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