Riaprono i salotti della musica da camera Stasera al Mac tra romanticismo e '900

Zappa e Mainolfi (violoncello-piano) suonano Schubert, Dvorak e Martinu

Luca Pavanel

Il Mac de laVerdi, Società del Quartetto, Serate musicali, Società dei Concerti, Palazzina Liberty e Masada. Pronti via: le stagioni cittadine di musica da Camera (classica, s'intende) una dopo l'altra stanno partendo.

Dopo quella del locale Masada che ieri mattina ha aperto la sua - «Masada Classica» - con un concerto della pianista italo-bulgara Victoria Terekiev, che ha eseguito un repertorio a base di autori del Novecento dell'Est e una prima del compositore milanese Paolo Coggiola - oggi tocca alla rassegna 2017-2018 del Mac de laVerdi, a partire dalle ore 20.30 nella sala di piazza Tito Lucrezio Caro, a Milano.

Come prima portata è stato deciso un recital a base di musica del periodo romantico e non solo: ovvero i brani firmati Franz Schubert (sonata «Arpeggione») e Antonin Dvorak («Rondò Op. 94» e «Waldesruhe Op.68 n. 5», in inglese «Silent Woods»), e di Bohuslav Martinu («Sonata in la maggiore») verranno interpretati e proposti dal duo Mattia Zappa e Massimiliano Mainolfi, rispettivamente al violoncello e pianoforte: formazione che calca le scene nazionali e internazionali da una dozzina di anni. Tra le collaborazioni che vanta appaiono i nomi di András Schiff, Harvey Shapiro e Tomas Demenga per citarne alcuni.

La stagione da Camera de laVerdi nel panorama generale di questo settore si inserisce con menu piuttosto variegati, muovendosi su due traiettorie principali, quelle che derivano dalle collaborazioni con la Universal e il Cidim. Nel primo caso vengono proposti artisti più affermati, nel secondo anche degli «emergenti». Questo almeno fino a un certo punto della rassegna, almeno fino alla fine dell'anno o giù di lì. Poi scatta la proposta di nuovi progetti. Nel 2018, per esempio, scende in campo il direttore d'orchestra Domenico Nordio e il collaudato duo violino e pianoforte Fulvio Luciani e Massimiliano Motterle, che questa volta proporranno scalette a base di Brahms, Janacek e Mozart. Lo spazio «salotto» de laVerdi dedicato alla musica da camera - circa 200 posti - ha ormai il suo pubblico. Non sempre c'è il pienone (anche se è in crescita di presenze), ma è diventato un punto di riferimento concertistico dove poter trovare offerte per tutte le orecchie: da Schumann a Piazzola.

Del resto ogni stagione di questo settore concertistico lotta per difendere la propria posizione. A Milano l'offerta è alta e variegata e il livello, sia da un punto di vista qualitativo sia quantitativo, appare alto: secondo gli osservatori, da questo punto di vista, abbiamo poco o nulla da invidiare alle altre capitali europee.

Unico neo a volte non da poco, le proposte si sovrappongono e si punta spesso (troppo forse), sui grandi autori di sempre e sui brani super collaudati. Insomma, un po' di coraggio in più, qualche novità e alcuni nomi nuovi non guasterebbero.

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