Elena Gaiardoni«Cuore di cane», celebre romanzo di Bulgakov, inizia così: un cane sta per morire congelato, perché abbandonato in una strada di Mosca, e osserva le persone che cinicamente se ne infischiano della sua agonia. Non voleva che succedesse questo, il clochard che due sere fa è entrato in un dormitorio pubblico e dopo un'ora è uscito perché non poteva pensare che il suo cane fosse fuori al gelo da solo, rischiando la fine. Quanti clochard lo fanno, cioè restano fuori dai dormitori perché hanno un animale. Nonostante sia passato più di un secolo da quando il grande scrittore faceva dei più sfortunati i protagonisti della vita, la storia degli animali lasciati alle intemperie continua a non conoscere quel lieto fine, che rientrerebbe nel novero dei diritti civili e sacrosanti.«Ci sono senzatetto che non tengono il cane per mendicare, ma per avere un amico sincero. Sono costretti a dormire al gelo per un problema che non è stato mai risolto: dentro le camere pubbliche gli animali non possono dormire. È una vergogna» dichiara Gianluca Comazzi, consigliere comunale, che ricorda come anni fa esistesse casa Silvana in via Padova, creata dalla giunta di Letizia Moratti per proteggere le donne senza fissa dimora con i loro amici quattrozampe; Casa Silvana è stata chiusa e al suo posto non è nata nessun'altra struttura. Dalle associazioni animaliste arrivano appelli affinché si ripari a questa assurdità, visto che in Italia sono mille e trecento i clochard che vivono sulla strada con l'unico animale con cui scambiano un rapporto d'affetto.Solo a Milano sono più di cento. «Saremo in giro in queste notti a fare informazione ai clochard di Milano con i cani al seguito, affinché accettino l'ospitalità di persone che sono disposte ad accoglierli» dice Lorenzo Croce dell'Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente), che chiede ai milanesi di buon cuore di aggiungersi alla lista di coloro che aprono la porta. Una famiglia milanese ospita ben tre senzatetto con Fido. Chi volesse imitarla, telefoni al numero 3479269949, oppure invii una mail a aidaa@libero.it.Nel freddo di queste notti non si deve pensare solo agli uomini ma a tutti i pet per cui la vita è a rischio, come è accaduto per il golden retriver morto nella morsa del gelo il 4 gennaio 2015. Su Facebook è il simbolo della nostra crudeltà. Anche agli animali andrebbero serviti pasti e protezioni. Ce lo insegna Davide, il ragazzo che nel novembre scorso si è tuffato nel Naviglio per salvare una volpe che stava congelando. Davide l'ha portata a casa e l'ha scaldata, tenendosela vicina sotto le coperte per evitarle un assideramento certo.
Cosa da fiaba? No, cose da vita reale che restituiscono il favore a coloro che, come si legge nelle cronache, spesso hanno salvato la vita a uomini e donne in mezzo a incendi oppure a onde, alle quali non sarebbero sopravvissuti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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