Riscoprendo la Milano degli architetti

Aperti al pubblico 77 palazzi, dalla Torre Velasca al Pirellone

Simone Finotti

Questo fine settimana anche Milano diventa «città aperta». oggi e domani, infatti, ben 77 dimore, palazzi e siti architettonici normalmente inaccessibili, saranno visitabili gratuitamente, con tanto di guide, grazie all'evento «Open House Milano». Dal centro alle periferie, si riscoprono le «facciate segrete» di Milano e le sue vicende urbanistiche: si va da fabbricati a destinazione pubblica ad aziende, da sedi istituzionali ad abitazioni private, da edifici sacri a dimore storiche, da icone cittadine a luoghi meno noti. Piccoli e grandi gioielli di un patrimonio normalmente nascosto alla vista non solo dei turisti, ma anche degli stessi milanesi. Ci sono edifici-simbolo, come il Pirelli, la Velasca, la Rotonda della Besana, la Sormani, costruzioni storiche come Palazzo Archinto, la Palazzina Liberty, il Palazzo dell'Informazione e la Clinica Columbus, architetture della Milano che si trasforma come l'Auditorium, il Mudec e gli edifici di Porta Nuova, oltre a strutture davanti a cui siamo passati mille volte senza farci caso: un esempio è la Torre Arcobaleno, in via G. Ferrari (Comasina), trasformata in un «silo» multicolore in occasione di Italia '90. Oppure lo Studio Museo Messina, ricavato all'interno della chiesa sconsacrata di San Sisto al Carrobbio. O l'intero Quartiere Ponti , realizzato nel 1939, e la quasi coeva Santa Maria in Chiesa Rossa, che ospita Untitled, opera postuma di Dan Flavin. Sempre in sestiere Ticinese, da vedere il Collegio di via San Vigilio (Zanuso 1972) e il grattacielo orizzontale Parallelo di via Sant'Ander (Cucinella 2012). In alcuni sestieri, come Porta Orientale, ci sono edifici primonovecenteschi, come Palazzo Castiglioni di corso Venezia, accanto a interventi recentissimi, come Cenni di cambiamento, il più grande progetto residenziale in Europa con strutture portanti in legno. Qua e là la storia incontra il presente: vedi Futurdome, ristrutturazione del 2016 di un palazzo liberty che fu ritrovo futurista.

Ci sono esempi di edilizia sociale, come Abitare Milano (2010), e di riconversione di spazi industriali (Open Care, nel complesso dei Frigoriferi). Non da meno il sestiere Vercellina, con l'eclettismo di Casa Rossi e il suo magnifico cortile ottagonale (1860), e il nuovissimo Borgo Sostenibile di Figino (2015).

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