La rivoluzione di Pisapia tra il no di Rota e le pretese della Guida

C'è il vicesindaco che punta i piedi per una candidatura nelle liste del Pd piuttosto che nel partitino a rischio di Bruno Tabacci. Ma i Democratici, che oggi a Roma chiudono sui nomi per Camera e Senato, non sembrano disposti ad accollarsi il salvataggio. A meno di sorprese, Maria Grazia Guida dovrà rassegnarsi a lasciare la giunta Pisapia come capolista del «Centro Democratico» alla Camera in Lombardia 1. «Non ho espresso io desideri di candidature, l'ho letto sui giornali - precisa -. Mi metto a disposizione della buona politica, sarà il sindaco a valutare una serie di esigenze e necessità». E il sindaco ha deciso. Come direbbe nella versione reality show di Flavio Briatore: «Guida, sei fuori». E fuori, per ambizione romana, è appunto Tabacci che poteva evitare l'ultimo rientro-farsa da assessore al Bilancio: si era sospeso le deleghe per le primarie del Pd, è tornato a Palazzo il giorno dopo la sconfitta e tra una settimana ri-sparirà definitivamente con il rimpasto di giunta. Pisapia lo metterà in pratica entro il 20 gennaio, dopo che saranno depositate le liste per le Politiche e gli assessori candidati dovranno dimettersi. Lascerà Casa e Lavori pubblici Lucia Castellano, già in campagna elettorale per la Regione, sarà capolista di Umberto Ambrosoli. Consiglieri di Sel come Luca Gibillini, vicini ai centri sociali e a occupazioni abusive come il Lambretta o Macao, considerano l'uscita dell'assessore morbido contro gli abusivi una «grave perdita», sperano ancora in un ripensamento (fuori discussione) del sindaco. E puntano i piedi perché la Casa non venga assegnata alla capogruppo Pd Carmela Rozza, più attiva nel pretendere gli sgomberi. La Rozza è tra i papabili ingressi in giunta, forse solo ai Lavori pubblici anche se di lei si parla anche per un ruolo da presidente del consiglio comunale se Basilio Rizzo, come ha fatto capire, si dimetterà per tornare sui banchi e giocare un ruolo da «oppositore» in maggioranza su temi come privatizzazioni ed Expo su cui ha visioni distanti da Pisapia e Pd. La capogruppo attende offerte, non escludendo ancora pare la lista per le regionali.
Più sicuro chi esce. La sensazione a sinistra è che il sindaco navighi ancora a vista sugli ingressi in giunta e abbia forzato i tempi anticipando il rimpasto senza attendere il post-elezioni a marzo con più poltrone a disposizione, in caso di vittoria al Pirellone, per completare il risiko. Quasi blindata la promozione in giunta della consigliera renziana Anna Scavuzzo alla Scuola. Più incerto l'ingresso del direttore generale Davide Corritore al posto di Tabacci. Il sindaco aveva ragionato con il presidente di Atm Bruno Rota il suo trasloco in Comune come dg, ma l'ipotesi sembra tramontata. Pisapia, che ieri sera ha riunito l'entourage per ragionare, avrebbe sul tavolo altri due nomi esterni, già attivi in pubbliche amministrazioni. Ma parallelamente dunque ragione su un uomo al Bilancio alternativo a Corritore. O una donna: ricorre ancora il nome di Francesca Balzani, parlamentare Ue del Pd. Il puzzle inizierà a chiarirsi oggi dopo la chiusura del Pd sulle liste per Camera e Senato. In bilico un posto blindato per il suo capo di Gabinetto Maurizio Baruffi.

Sotto esame le candidature di Bruna Brembilla e Anna Puccio, una coinvolta in un'inchiesta sulla 'ndrangheta (contro di lei anche Nando Dalla Chiesa), l'altra - anima della campagna per Pisapia - coinvolta nella bancarotta fraudolenta di It Holding.

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