Rom restano senza luce e bloccano la strada È caos a Chiesa Rossa

Dopo un'ora di protesta i tecnici ripristinano la corrente. Il guasto causato dagli abusivi

Rom restano senza luce e bloccano la strada È caos a Chiesa Rossa

Il blitz di protesta dei nomadi blocca la strada provinciale. Il campo di via Chiesa Rossa è senza elettricità da quattro giorni e i rom hanno deciso di manifestare occupando per un'ora la via ad alto scorrimento. Gesto che ha sortito l'effetto desiderato: oltre alla polizia sono intervenuti sul posto anche i tecnici che hanno ripristinato la corrente.

I motivi della protesta li spiega Djana Pavlovic, portavoce della consulta rom e sinti: «L'elettricità è l'unica fonte di energia che hanno e quindi in questi giorni non hanno nemmeno il riscaldamento, c'è bisogno di un incontro con la società elettrica visto che già hanno dovuto aggiustare le fogne da soli perché continuavano a esondare». La causa della sospensione del servizio pare che sia un guasto ordinario, sarebbe saltata la luce per un carico eccessivo di un allacciamento abusivo. Proprio sui contatori c'è un problema non risolto da anni: «L'azienda ne ha installati di nuovi due anni fa - racconta Pavlovic - ma non ha mai eseguito gli allacciamenti e questo ha causato lo sviluppo dell'abusivismo: è da mesi che chiediamo un incontro per trovare una soluzione che favorisca la legalità regolarizzando i contratti. Anche sulle bollette vorremmo trovare un accordo che renda possibile pagarle - conclude la portavoce dei rom - in quel campo arrivano bollettini anche da mille euro perché le casette hanno solo l'elettricità per il riscaldamento visto che il gas non ci è mai arrivato». In attesa di un piano più ampio, i nomadi hanno adottato una soluzione più rapida che ha attirato l'attenzione dell'azienda e degli agenti del commissariato di zona. Solo l'ultima notizia in merito a un campo che in teoria doveva essere chiuso, le ultime due Amministrazioni si erano impegnate in tal senso, e il cui destino sembra avvolto dalla nebbia: «Il problema è molto sentito, ma attualmente non si vedono risposte chiare da parte dell'Amministrazione - dichiara Simone Enea Riccò, presidente della commissione Sicurezza del Municipio 5 - non possiamo lasciare il campo in questa situazione grigia, bisogna trovare una soluzione rapida e condivisa con il Municipio andando oltre le divisioni politiche visto che era nei programmi di tutti la conclusione di questa esperienza».

Per ora gli unici a aver ottenuto un risultato sono proprio i nomadi di uno dei campi più contestati di Milano. Anche loro però ormai sono convinti che «questa Amministrazione non proseguirà su quella strada» commenta Pavlovic. Il campo almeno per ora resta aperto, come la questione sul destino della comunità che lo abita. Carmela Rozza, assessore alla Sicurezza, però non ha nemmeno terminato il suo giro nei Municipi per raccogliere i problemi e le segnalazioni di cittadini e consiglieri. Non pare ancora tempo di soluzioni dunque.

Intanto in via Chiesa Rossa, ora che non si fa più notizia per i sequestri di armi all'interno del campo, si iniziano a esportare i problemi sulle strade provinciali. E ad alcuni degli abitanti dell'insediamento è venuto il sospetto che la decadenza a cui è lasciato non sia altro che una strategia per chiuderlo.

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