Rota chiude col "botto" E Sala prova a bloccare lo sciopero dei mezzi

Ultime scintille tra sindaco ed ex presidente Messaggio del Comune: "Atm resta nostra"

Rota chiude col "botto" E Sala prova a bloccare lo sciopero dei mezzi

«Scadenza naturale» del mandato. L'ormai ex presidente Bruno Rota ha diretto ieri l'assemblea con cui si è chiusa la sua era in Atm - due mandati, sei anni al timone dell'azienda - ed è iniziata quella del nuovo board guidato da Luca Bianchi. E ha voluto rimarcare che è saltato il blitz tentato lunedì scorso dal Comune per farlo decadere prima del 21 aprile con una procedura d'urgenza: accelerazione tentata con la convocazione di un'assemblea urgente e fallita per l'assenza dell'intero collegio dei revisori, oltre che dello stesso Rota. Il manager aveva minacciato ricorso: «Sono incensurato e l'azienda ha i conti in regola». La revoca dell'incarico sarebbe stata una macchia sulla sua lunga carriera. E ieri il passaggio di consegne ha assunto (almeno) la forma di una separazione consensuale. L'assemblea degli azionisti presieduta dall'assessore alla Mobilità Marco Granelli in qualità di socio unico si è aperta intorno alle 10.15, presenti i membri del cda uscente e invitati ad assistere i nuovi. Rota ha fatto gli onori di casa, ha consegnato il dossier del Bilancio 2016 anche ai futuri consiglieri, ha illustrato i numeri. Votato il Bilancio - risultato netto di 38,8 milioni, in aumento del 50,6% rispetto al 2015 -, dichiarata ufficialmente la decadenza del vecchio cda e insediato il nuovo, Rota ha stretto le mani e ha lasciato la sala.

«La procedura di lunedì non è stata riproposta - ha sottolineato -. Sono state attuate le procedure non che ho indicato io, ma che sono previste dal Codice civile. Concludo in modo naturale il mio secondo mandato con l'approvazione di questo bilancio, che è particolarmente brillante, e la mia attività in Atm perché il regolamento non consente di farne un terzo. Il mio futuro? Continuerò a lavorare come ho sempre fatto per tutta la mia vita, qui in questi sei anni con grandissima soddisfazione e con gente assolutamente straordinaria, è la cosa che mi mancherà di più, è un'azienda che ti entra dentro forse più di quelle in cui ho lavorato in precedenza. Però siccome sono anagraficamente ancora piuttosto giovane, continuerò a lavorare». È già tra i nomi in pole position per Atac, l'azienda romana dei trasporti. «Ci saranno due bandi, uno per il dg di Atac e uno di Atm, e io ho già deciso che parteciperò solo al bando di Atac». Scontato, visto le ultime battute al vetriolo contro Beppe Sala dopo la vicenda delle quote M5 e le polemiche sul «rischio» di una scalata di Fs ai trasporti milanesi. «Non mi fido più del sindaco, e il carteggio, distribuito dal suo staff, sulla corrispondenza intercorsa fra noi in merito alla cessione delle quote M5, dimostra che parlare con lui non serve a nulla» aveva dichiarato nei giorni scorsi. Ieri ha fatto intendere che non ci sarà alcun saluto ufficiale: «Sulla qualità dei miei incontri con Sala ho già detto abbondantemente».

Sala ha atteso la fine del primo cda dell'era Bianchi, che ha deciso di lanciare subito il bando per il direttore generale (si parla di un ritorno dell'ex direttore amministrazione e controllo Atm Arrigo Giana) per diffondere una nota in cui non cita mai il nome di Rota. Porge «i migliori auguri di buon lavoro» a Bianchi e al nuovo cda e rivolge «un pensiero riconoscente anche a chi li ha preceduti, svolgendo un lavoro i cui risultati sono certamente apprezzabili». Non è stato «un passaggio indolore prosegue ma ho voluto restare fuori da ogni polemica, anche nei confronti di chi (leggi Rota, ndr) ha parlato senza sapere, per sottolineare la volontà del sindaco di prescindere dai singoli per puntare esclusivamente al bene della città». E lancia un messaggio ai sindacati e lavoratori che hanno convocato uno sciopero di 4 ore il 5 aprile, durante il Salone del Mobile, per i timori legati alla gara in vista nel 2018 per la gestione del servizio.

«Confermo senza ombra di dubbio - scrive Sala - che il controllo di Atm resterà saldamente nelle mani del Comune. É un patrimonio straordinario che per noi rappresenta, oltre che un grande passato, un grande futuro. Valuteremo tutte le opzioni strategiche, serenamente e responsabilmente, senza preclusioni e senza pregiudizi ideologici o di altro tipo. Abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione una procedura di gara per il servizio pubblico, ma sono pronto a valutare alternative, come l'affidamento diretto ad Atm».

Su questo punto «è però necessario un serio approfondimento economico e legale, che stiamo effettuando. La nostra sfida sarà in ogni caso quella di continuare ad offrire un servizio eccellente, mantenendo sempre la massima attenzione per i diritti dei lavoratori».

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