Sì agli islamici, no i pm antiterrorismo

Oggi in Regione il Caim parla di moschee, ma in Comune il Pd non vuole Dambruoso e Salvini

Alta tensione in Regione e in Comune perché dopo l'eccidio di Parigi si fa ancor più complicata la discussione sul progetto dei nuovi luoghi di culto. E soprattutto sul piano del sindaco Giuliano Pisapia già pronto a concedere tre aree, di cui due potrebbero essere moschee. Un dibattito ancor più acceso sull'opportunità di concedere nuovi spazi a imam e fedeli islamici e soprattutto su limiti e condizioni da imporre, ma ad aggiungersi c'è anche una preoccupazione molto più immediata visto che oggi al Pirellone è in agenda la commissione Territorio che ha convocato in audizione anche il Caim, il Coordinamento delle associazioni islamiche. A lanciare l'allarme l'assessore di Fratelli d'Italia Viviana Beccalossi che al presidente Alessandro Sala ha chiesto ha chiesto una «verifica urgente per capire se all'interno del Caim o di altre organizzazioni religiose siano presenti gruppi inseriti nelle liste nere internazionali». Con la Beccalossi che considera «un atto dovuto evitare che nessuno dei gruppi segnalati, anche come sospetti, abbia accesso alle sedi istituzionali della Regione», dicendosi convinta che «per contrastare questa follia terrorista non servono proclami, né appelli: se davvero la parte buona dell'Islam vuole estirpare questo cancro, imam, direttori di centri islamici e responsabili di moschee collaborino con la giustizia e vadano da carabinieri e polizia a segnalare eventuali dubbi su persone o fatti che destino anche il minimo sospetto».

Accesa la polemica anche in Comune dove il vice presidente del consiglio Riccardo De Corato aveva chiesto un'audizione in commissione Sicurezza e Politiche di Stefano Dambruoso e Guido Salvini, due magistrati universalmente riconosciuti come grandi esperti di terrorismo. Anche islamico. «Se il sindaco Pisapia e l'assessore Majorino - dice De Corato - non vogliono ascoltare l'opposizione e soprattutto non vogliono prendere atto di quello che sta succedendo in Europa, ascoltino almeno due magistrati che hanno già messo seriamente in guardia il Comune sui pericoli che comporterebbe l'apertura di moschee». Una proposta contro cui si è levata la voce del centrosinistra, con il presidente della commissione Gabriele Ghezzi (Pd) che parla di «una forzatura». Perché Dambruoso in quanto senatore (eletto nella Lista Monti) «avrebbe strumenti più che idonei per intervenire nelle sedi opportune». Mentre chiedere l'audizione di Salvini sarebbe altrettanto una «forzatura» perché Ghezzi considera «più adeguato convocare i responsabili degli uffici operativi informativi delle forze dell'ordine che operano sul territorio attraverso strumenti operativi di intelligence». Ribadendo che ogni eventuale contributo «deve essere accolto solo se indirizzato ad agevolare un percorso virtuoso al fine di riconoscere una libertà garantita dalla nostra Costituzione, come professare la propria fede in luoghi idonei». Come se Dambruioso e Salvini fossero da considerare ignoranti di Costituzione.

Per il resto.

Nel vertice dell'altra notte Pisapia avrebbe sottoposto agli assessori la preoccupazione che la legge in discussione in Regione potrebbe vanificare il bando a cui lavora il Comune. Palazzo Marino studia come evitarlo. Sul Pirellone, invece, sventola la bandiera con la «N» di Nazareno in carattere arabo, il simbolo con cui in alcuni Stati islamici vengono perseguitati i cristiani.

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