Chiara Campo
Più smart working, meno riunioni vis à vis in giro per la città. Il sindaco prova a cogliere i lati positivi dell'emergenza - aver costretto aziende ed enti pubblici a riorganizzarsi alla velocità della luce per rimanere operativi anche durante il lockdown - e a valutare se queste modalità possano sopravvivere in tempi normali. E poco c'entra con gli effetti Covid, ma azzarda «un pensiero ancora più ardito». Nel videomessaggio quotidiano da Palazzo Marino Beppe Sala considera che le scuole aprono «più o meno tutte alle stessa ora e abbiamo strade piene, auto incolonnate in quella fascia oraria, il peggio per lo smog». Ovviamente oggi è inevitabile, «si portano i figli e poi si va al lavoro. Ma non è immaginabile che si possa scaglionare l'orario di apertura delle scuole rendendo diverso il traffico e quindi l'inquinamento?. Nessuno ha la bacchetta magica e la politica che presume di sapere tutto e di essere l'unica istituzione di indirizzo della nostra vita sbaglia profondamente» Per questo intende «trovare le formule per coinvolgere i cittadini in questa riflessione su come vogliamo che sia il futuro a Milano».
«Nulla sarà come prima», Sala ripete la frase di routine in questo periodo di isolamento e di scarse certezze. Ma dalle intenzioni si passerà ai fatti «se noi lo vorremo e saremo disponibili a mettere un po' in crisi le nostre abitudini e ad accettare il cambiamento». Da qui l'esempio dello smart working (che in Comune è stato esteso in tempi record a circa 5mila dipendenti). «Oggi è diventato realtà, quando ne usciremo lo perderemo totalmente o in parte lo manterremo?». E «questa abitudine molto latina che abbiamo di fare in continuazione riunione uno di fronte all'altro che ci costringe a stare molto in giro per la città, rimarrà tale e quale o useremo le tecnologie?», le videconferenze che stanno registrando un buon gradimento e permettono anche in questo caso di risparmiare tempo e spostamenti nel traffico.
Per avere il polso della città basta leggere i commenti sulla «bacheca» Facebook del sindaco. Gli ingressi scaglionati a sensazione piacciono, ma c'è chi propone di estendere la stessa modalità in aziende e uffici. Laura P., mamma di due figlia, ammette che accompagnare alla scuola media uno e alle elementari l'altro alla stessa ora è un problema e la soluzione sarebbe «introdurre un servizio Ecobus scolastico come nell'hinterland». Gigliola B. è «d'accordo sugli orari scaglionati» ma teme che la proposta «solleverà un vespaio». Un'altra mamma ammette che «cambiare gli orari servirebbe anche a rispettare maggiormente i bisogni dei bambini che sono costretti a volte ad alzarsi troppo presto». E Vinicio P. sostiene che «anche i lavoratori potrebbero avere turni scaglionati».
Nel video Sala riferisce infine di aver
ricevuto da un «importante produttore» oltre 30mila colombe e uova di Pasqua, «li distribuiremo negli ospedali, ai bimbi delle famiglie più bisognose e anche a dipendenti Amsa o Atm che lavorano per noi in questo periodo».
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